Dal tassista al ferroviere, il branco dell’Asso di bastoni che ha picchiato Joly: “Marcia oppure crepa”

«Onde alte mille piedi non ci abbassano la testa». Un’istantanea immortalata sabato sera, scattata alle 23,55 davanti all’Asso di Bastoni. Una foto che ritrae un gruppo di militanti di estrema destra, riuniti per festeggiare il sedicesimo anniversario del pub della “Torino Nera”. A commentare l’immagine una citazione: è la colonna sonora di CasaPound. C’è solo una reazione da parte dei quattro e… (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate ieri 24 luglio in serata, nel corso della cerimonia del Ventaglio organizzata annualmente al Quirinale dall’Associazione stampa parlamentare. (Il Giornale d'Italia)

«Casa, casa... come si chiama?». Casa Pound, presidente La Russa. «Ah, già. Bene, io ho una posizione di assoluta e totale condanna. Certo, ci vuole un modo più attento di fare incursioni, legittime, da parte della stampa, e non credo che il giornalista passasse di lì per caso, non si è dichiarato. (il Giornale)

C'è anche un valdostano, da tempo residente nel Canavese, tra i quattro militanti di Casapound che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sabato avrebbero aggredito il giornalista de La Stampa Andrea Joly. (Gazzetta Matin)

Torino, giornalisti tedeschi su aggressione: "La Russa non relativizzi attacco a libertà stampa"

Piuttosto, è che lo facciano senza problemi, durante una festa in strada ampiamente annunciata, corredata da dj e fuochi artificiali (e finita con un'aggressione al giornalista Andrea Joly); e che le forze dell’ordine non ne sappiano niente. (Corriere della Sera)

Ignazio La Russa non dice che Andrea Joly se l’è cercata, quando è stato aggredito per essersi messo a riprendere una festa di Casapound. Lui li ringrazia – si fa per dire - con una sorprendente difesa del movimento neofascista. (L'HuffPost)

“L’aggressione dei neofascisti al giornalista è un atto di barbarie e un attacco al diritto fondamentale della libertà di stampa. Il presidente del Senato italiano dovrebbe condannare questo atto di violenza e non cercare di relativizzarlo“. (LAPRESSE)