Il podcast di Cecilia Sala: il momento in cui ha rivisto il cielo, l'abbraccio con la compagna di cella. «Per resistere mi sono trovata a leggere gli ingredienti del pane»
La puntata finisce così: «Non vedo l’ora di tornare a raccontare». Cecilia Sala, di nuovo libera da 24 ore, riparte dalla sua di storia. Dai suoi 20 giorni da detenuta in Iran. Li racconta a voce a Mario Calabresi, il suo direttore, il fondatore di Chora Media che l’ha mandata a Teheran, in una puntata appena uscita del suo podcast Stories dal titolo I miei giorni a Evin, tra interrogatori e isolamento. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Non è difficile capire quali geometrie diplomatiche siano state disegnate da Giorgia Meloni per giungere alla liberazione di Cecilia Sala. Si parte da alcuni punti fermi. (L'Opinione)
Durante una lunga intervista con Mario Calabresi, arrivato questa mattina a casa della giornalista con un mazzo di fiori, la giornalista ha risposto alle domande, iniziando da un quesito apparentemente semplice: “Come stai?”. (Il Fatto Quotidiano)
"Ho riso due volte in cella di isolamento: la prima volta che ho visto il cielo e poi quando c'era un uccellino che ha fatto un verso buffo”, racconta la giornalista, liberata dopo 20 giorni trascorsi nel carcere di Evin, a Teheran (Italia Oggi)
Il 15 gennaio a Milano i giudici decideranno se concedere i domiciliari all’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, ma pare ormai assodato che la richiesta di estradizione negli Usa sarà respinta e che alla fine sarà liberato: questo l’esito previsto per la vicenda Sala. (Il Nord Est)
Cecilia Sala: "Non pensavo che sarei stata a casa oggi" (AGI - Agenzia Italia)
Poi una confidenza: «La cosa più bella di questi ultimi due anni è stata chiamare una mamma per darle la notizia della liberazione della figlia». «Ieri è stata una bella giornata per l'Italia intera, per il sistema Italia e per me». (La Stampa)