Autonomia, tempi lunghi: la revisione non prima del 2025. Le Regioni tirano dritto: «Avanti col referendum». Tajani "bacchetta" Calderoli

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ilgazzettino.it INTERNO

Un percorso a ostacoli. Costellato da una serie di incognite su tempi, modi e – soprattutto – risorse. Non si annuncia in discesa il cammino dell’Autonomia differenziata “2.0”, la riforma firmata dal ministro leghista Roberto Calderoli che ora dovrà essere riveduta e corretta alla luce della sentenza della Consulta, che l’ha dichiarata incostituzionale in sette punti sostanziali. E non solo perché non è ancora chiaro quale sarà il destino del referendum abrogativo che incombe (incombeva?) sulla legge. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il progetto dell’autonomia differenziata sappiamo come è finito, o meglio, non lo sappiamo ancora: perché dobbiamo prima leggere la sentenza della Corte costituzionale e poi capire che cosa intenda fare il governo, così sonoramente bocciato per il modo in cui ha scritto la legge. (napoli.corriere.it)

Lo si ribadisce, ciò di cui si parla è un comunicato sul contenuto di quella che sarà la sentenza, la cui pubblicazione è presumibile che si avrà i primi giorni di dicembre. (LaC news24)

“Abbiamo votato tutti quanti per l’autonomia differenziata, siamo favorevoli all’autonomia. Antonio Tajani smentisce una spaccatura nel governo sul tema dell’autonomia differenziata dopo il vaglio della Consulta. (LAPRESSE)

"Abbiamo votato tutti quanti per l'autonomia differenziata, siamo favorevoli all'autonomia. (la Repubblica)

MILANO (ITALPRESS) - “Abbiamo votato tutti quanti per l'autonomia differenziata, siamo favorevoli. Noi di Forza Italia abbiamo sempre detto che avremmo vigilato per come veniva applicata: ci sono dei rilievi della Corte Costituzionale che vanno nella direzione delle nostre preoccupazioni: quindi tornare alla centralità del Parlamento, affrontare il tema dei LEP con serietà con un forte ruolo delle Camere mi sembra che sia la giusta strada da percorrere”. (Il Sole 24 ORE)

Autonomia, Tajani: "Noi favorevoli, ma giusto tornare in Parlamento" (La Stampa)