Il Cremlino: «La situazione della fornitura di gas russo in Europa è molto complicata»
Il Cremlino ha definito «molto complicata» la situazione delle forniture di gas russo all'Europa. «La situazione è molto complicata e richiede maggiore attenzione», ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, all'indomani dell'incontro a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e il premier slovacco Robert Fico, nel quale, secondo il Cremlino, si è discusso delle forniture di metano. Lo riporta l'agenzia Tass (Corriere del Ticino)
Ne parlano anche altre fonti
Il presidente russo Vladimir Putin e il premier slovacco Robert Fico nel loro incontro di ieri a Mosca «hanno affermato che è importante e persino necessario riprendere i legami tradizionali e reciprocamente vantaggiosi tra i loro due paesi, soprattutto nei settori commerciale ed economico». (Corriere del Ticino)
Fico – un acceso critico del sostegno dell’Unione Europea a Kiev – è diventato così il terzo leader occidentale, dopo il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il cancelliere austriaco Karl Nehammer a incontrare il presidente russo dall’invasione dell’Ucraina, avvenuta quasi tre anni fa. (ISPI)
Peskov non ha precisato immediatamente l'oggetto dei colloqui. Fico è arrivato in Russia per una «visita di lavoro» ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all'agenzia russa Ria Novosti. (Corriere TV)
L’incontro tra Vladimir Putin e il premier slovacco Robert Fico, avvenuto il 22 dicembre 2024 al Cremlino, si inscrive in un quadro geopolitico sempre più complesso. La questione energetica, il nodo del gas russo e i rapporti tra Russia, Slovacchia e Ucraina rappresentano il cuore del dialogo, ma il significato politico di questo incontro va ben oltre le forniture di gas. (Inside Over)
visita a Mosca è stata una reazione alle parole di Vladimir Zelensky di fermare il transito del gas attraverso Ucraina. Il suo messaggio è arrivato dopo un incontro faccia a faccia (Farodiroma)
A riferirlo è la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina (Gur). Secondo il comunicato, sono state bruciate 65 fusoliere di droni d'attacco, motori, sistemi di navigazione e termocamere per la produzione di 400 droni Shahed-136. (QUOTIDIANO NAZIONALE)