L’intervento/1. Cecilia e Giorgia. La destra e il valore sacro della persona
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C’è sicuramente un genio di audacia che guida i passi della prima premier di destra. E di certo una idea polare, culturale e strategica, dell’interesse nazionale. Ma c’è, nelle sue scelte, anche il valore della persona, che non sempre ha brillato nel lungo percorso storico della destra italiana. Adesso sì. È ciò che si osserva a conclusione della vicenda che ha visto come protagonista, suo malgrado, Cecilia Sala: cittadina, giornalista, donna. (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
BENTANCUR COMMOZIONE CEREBRALE – Il dolore passa; resta la paura per aver rischiato potesse finire molto peggio di così. Gli attimi di terrore riguardanti la spiacevolissima situazione che ha coinvolto Rodrigo Bentancur, centrocampista del Tottenham accasciatosi a terra al minuto sette nel corso dell’incontro valido per la semifinale della Carabao Cup, competizione inglese, lasciano spazio a un brutto ricordo. (Europa Calcio)
Il rientro più atteso ed un sospiro di sollievo; l’abbraccio con i familiari e l’immensa gioia di rivederla finalmente libera dopo ventuno giorni di terribile e angosciante prigionia: cosa vi ha colpito di più nella vicenda della giornalista Cecilia Sala e quali sono state le vostre prime reazioni? Ne parliamo oggi soffermandoci su una storia sulla quale si è parlato moltissimo nelle ultime settimane proprio per le sue svariate implicazioni e le molte chiavi di lettura umane, politiche e sociali: dite la vostra telefonandoci allo 0848 03 08 08 oppure scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13. (RSI)
E adesso cosa c’è da attendersi? Quel clima solidale, quasi di unità nazionale, sbocciato nelle ore del ritorno di Cecilia Sala, ha qualche probabilità di sopravvivere? Di fronte a questa domanda, la risposta corrente sui canali “social” ormai pervasivi è all’incirca: ma davvero qualcuno pensa di resuscitare la vecchia solidarietà nazionale? Non sapete che è passata tanta acqua sotto i ponti e ch… (la Repubblica)
Una lezione e tre notizie. (il Giornale)
Con due protagoniste, Cecilia Sala, la reporter italiana arrestata ingiustamente e Giorgia Meloni, presidente del consiglio, il cui impegno per liberarla ha portato il New York Times a dire che «ha premuto in modo aggressivo» su Donald Trump. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Però, a pensarci, si sta facendo via via sempre più marcata la distanza politica tra la figura di Giorgia Meloni e una visione d’insieme della sinistra italiana largamente intesa. D’altronde, mentre la premier metteva a frutto i suoi rapporti eccellenti con gli Stati Uniti, peraltro in tempi assai rapidi per le logiche della diplomazia internazionale e in una fase di transizione con un Governo esautorato dai suoi poteri e con un altro solo in procinto di acquisire il comando, e al contempo dava sfoggio di arte diplomatica con un Paese come l’Iran all’interno di uno scacchiere mediorientale che definire complesso è, più o meno, un eufemismo, ecco, mentre la Meloni faceva tutto questo ottenendo il ritorno in Italia e alla vita di Cecilia Sala, la sinistra, nelle sue varie declinazioni, è sembrata vieppiù interessata ad affrontare questioni che appaiono sospese tra il nonsense e l’anacronismo allo stato puro. (L'Opinione)