La Corte Suprema concede una immunità parziale a Trump. Il tycoon: “Grande vittoria per la democrazia”

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La via giudiziaria per impedire a Donald Trump di tornare alla Casa Bianca è sostanzialmente chiusa. Questa è la sostanza della sentenza con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto all’ex presidente l’immunità dalle incriminazioni penali per gli atti compiuti nella sua veste ufficiale. Il massimo tribunale ha stabilito che questa protezione non vale per gli atti privati… (la Repubblica)

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La Corte, attraverso un verdetto che ha visto prevalere i voti dei giudici conservatori su quelli liberal per sei a tre, ha stabilito che l’ex presidente goda di un’immunità parziale. Questa decisione distingue tra le azioni compiute da Trump nell’esercizio delle sue funzioni ufficiali, riconoscendogli immunità, e quelle realizzate in ambito privato, per le quali non gode dello stesso trattamento. (Nicola Porro)

Il tycoon, che è imputato anche per le carte segrete di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare il voto in Georgia, esulta: «Una grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Una concessione che riguarda, però, solo gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nei suoi poteri costituzionali. (L'Unione Sarda.it)

Oggi si pone fine all’uguaglianza davanti alla legge

Trump ha diritto a un certo livello di immunità dai procedimenti giudiziari, una decisione che dovrebbe essere in grado di ritardare il processo federale contro di lui per l'accusa di complotto di aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020. (La Provincia di Cremona e Crema)

Uno in particolare potrebbe essere quello di poter ordinare ai Navy’s Seal di assassinare un politico rivale, ritrovandosi immune da un eventuale processo. La decisione della Corte Suprema americana sul caso Donald Trump potrebbe aver dato il via a poteri straordinari in mano a tutti i Presidenti degli Stati Uniti durante il proprio mandato. (Open)

«La decisione di oggi di garantire ai presidenti immunità penale riscrive l’istituzione della Presidenza. Le parole della giudice liberal Sonia Sotomayor, nel suo dissenso in Trump v. (il manifesto)