Il balcone in Bolognina, ombelico della sua città

E in effetti, questo grande amore forse ancor prima che per Bologna, nei confronti della sua Bolognina (che era il rione della sua famiglia), è il dato che emerge fortissimo in tanti ricordi.

Col primo Gianni Cavina fu praticamente famiglia, col secondo iniziò facendo cabaret in un locale dove non andava nessuno, forse, ricordava Cavina "perché io cantavo e Lucio recitava".

Perché magari non ci ricordiamo bene un film ma i suoi personaggi sì, perché sono di carne e ossa, scolpiti. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri media

Il sindaco di Bologna: «Un disguido, ci siamo scusati con Avati» «Ho sentito Pupi Avati. Il regista Pupi Avati davanti al feretro. Ieri, l’ultimo saluto aGianni Cavina nella Chiesa del Sacro Cuore, nella sua Bolognina, vicino a casa. (Corriere)

Amarezza che si aggiunge al dolore per la scomparsa dell'attore Gianni Cavina, morto a Bologna il 26 marzo. "Sicuramente per noi Cavina - aggiunge il sindaco - rappresenta una delle personalità del mondo della cultura più importanti degli ultimi decenni (BolognaToday)

Cavina, commenta ancora Avati, "meritava ben altra attenzione, per quello che ha fatto sempre pensando alla nostra città "Gianni Cavina, che ci ha appena lasciato, aveva Bologna nel cuore – ricordava Gaigher in consiglio comunale –. (il Resto del Carlino)

Spiccava l'assenza dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, anche se Cavina era stato ricordato in consiglio comunale, secondo un altro articolo, dal consigliere comunale del PD Maurizio Gaigher. (ComingSoon.it)

“So che mi stai ascoltando e so che quando ti telefonavo fingevi di stare bene, lo hai fatto per molti anni, mentivi”. Neanche un post sui social, Gianni Cavina: ciascuno ha il suo stile. (Invece Concita)

Nel riserbo di una chiesa del Sacro Cuore stretta tra il dolore degli affetti più intimi, è stato salutato ieri pomeriggio Gianni Cavina, morto sabato a 81 anni dopo una lunga malattia. Le autorità, le istituzioni avrebbero dovuto tenerne conto, coglierne l’importanza e quindi esserci. (il Resto del Carlino)