Fast Animals and Slow Kids, l'album Hotel Resistenza: "Il cinismo non deve distruggerci"
Partiamo dalla storia dell’album che è spesso un gioco di opposti: attrazione e repulsione, partenze e ritorni, normalità e anormalità: entriamo in un hotel senza bussola ma pieno di vita? Alla fine la tracklist potrebbe aiutarci a orientarci, è un viaggio in ogni singola stanza che contiene una serie di sentimenti che approfondiamo in maniera personale. Riflettiamo sugli opposti, spesso scriviamo canzoni che paiono dialoghi e dunque ci sta la percezione di canzoni che sono conversazioni. (Sky Tg24 )
Ne parlano anche altri giornali
I 10 anni di “Hybris” e “Alaska”, un tour con l’orchestra, e poi in van in giro per i club di tutta Europa. L’ultimo anno per i Fast Animals and Slow Kids è stato sospeso tra passato e presente, tra la celebrazione delle loro origini e l’ingresso nella loro nuova fase artistica e discografica che porta il nome di “Hotel Esistenza”. (Spaziorock)
Tre anni di lavoro per un disco che racconta di vita, affrontando temi come il cambiamento, la fuga e il ritorno a casa. A tu per tu con i Fast Animals and Slow Kids, in occasione dell’uscita del nuovo album “Hotel esistenza”. (Recensiamo Musica)
Chi sono, davvero, i Fast Animals and Slow Kids? La band rock originaria di Perugia, capitanata da Aimone Romizi, gira ormai da quindici anni, partendo dall'hard rock e arrivando a una pop-rock più sfumato ha vissuto in pieno la fine della Storia, tra scomparsa delle chitarre, dei gruppi, dei club e del rock stesso dalle geografia del mondo. (Today.it)
Un'occasione unica per vivere un'esperienza indimenticabile insieme alla vostra band preferita! (L'Eco di Bergamo)
A tre anni dal loro ultimo lavoro in studio, il disco rappresenta una tappa significativa nel percorso artistico e personale della band. Dai loro esordi, nel 2011, i Fast Animals and Slow Kids – Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Jacopo Gigliotti e Alessio Mingoli – ne hanno fatta di strada. (HEYJUDE)
Avevamo lasciato i Fast Animals and Slow Kids dopo un tour nei teatri con l’orchestra. Le undici canzoni dell’album sono una sintesi tra i due mondi: quello musicale e quello testuale, anime che si intrecciano componendo un unico quadro le cui pennellate sono date dalle mani dei quattro componenti dei Fask. (il manifesto)