Ermini, Toti, il Pd e il voto in Liguria: quella gara di “purezza" che non fa bene alla politica
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Una cosa è certa: in Liguria saranno tre mesi di campagna elettorale ricchi di colpi di scena. Una sorta di gara di purezza dove ci sarà sempre uno più puro che vorrà epurare l’altro. Succede quando la politica si fa dettare i tempi dalla magistratura e dalle inchieste. E siccome questo è il contesto di riferimento, impostare una campagna elettorale e prenotare la guida della regione al grido “liberarsi e rinnegare il totismo” come sta facendo il Pd, non è probabilmente il modo migliore. (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altri giornali
Ermini molla l’incarico nella direzione del Pd e “salva” il partito, almeno per ora. “Speriamo di aver chiuso in 24 ore il caso…”. In Transatlantico alcuni parlamentari Pd parlano così della decisione di David Ermini di lasciare la direzione del partito togliendo così i dem dalla situazione di grande imbarazzo creatasi. (L'Identità)
L’ipotesi, inappropriata, è improponibile. Nonostante le chiassose pressioni dei nostri soliti, bellicosi pacifisti, Roma non nasconde, non protegge, non finanzia e non tratta né come eroi né come martiri i terroristi di Hamas. (la Repubblica)
Il candidato in pectore del centrosinistra lo spezzino Andrea Orlando, da fonti interne del partito, è molto irritato e si sarebbe sfogato dicendo che se non ci sarà compattezza e ordine all’interno della coalizione non sarà più disponibile a candidarsi. (Primocanale)
al rientro a Spezia per un problema alla caviglia che lo aveva tre esperienze è sempre stato in prestito a Empoli, prima dalla (Tuttosport)
Costretto a scegliere tra politica e affari, David Ermini non ci ha pensato un attimo. (Il Fatto Quotidiano)
L'ex parlamentare del Pd ed ex vicepresidente del Csm non rinuncia all'incarico ma abbandona (Secolo d'Italia)