Forrest Gump dopo trent'anni continua ad insegnarci tantissimo sulla vita

Forrest Gump quel giorno di giugno del 1994 ci insegnò una cosa importantissima: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. 30 anni dopo, gli insegnamenti e il messaggio di fondo di questo incredibile cocktail di commedia, dramma, fantasy ucronico rimangono tanto sfumati, quanto allo stesso tempo potentissimi. Ma soprattutto, il film di Robert Zemeckis rimane uno dei più amati di tutti i tempi, un vero e proprio patrimonio comune, un'opera capace di definire un decennio e assieme di rivendicare un posto nella pop culture più universale che vi sia. (WIRED Italia)

Ne parlano anche altri media

L'attore romano ha rievocato l'esperienza come doppiatore del protagonista interpretato da Tom Hank, parlando anche del suo lavoro e del suo legame con la città marchigiana. E su Boris 5: «Tutti noi attori vorremmo farla». (Ciak Magazine)

In piazza del Popolo a Pesaro la Mostra del nuovo cinema ha festeggiato i trent'anni di un classico come Forrest Gump, momento di un'affollata proiezione alla presenza del doppiatore originale del protagonista Francesco Pannofino. (ComingSoon.it)

Front runner della 67ª edizione degli Oscar, la pellicola sfiorò il record di 14 nomination di Eva contro Eva, vincendo 6 premi: tra cui quello per miglior film, miglior regia, sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista al ragazzo d’oro di Hollywood. (Vanity Fair Italia)

Francesco Pannofino e i 30 anni di Forrest Gump: "Mi chiedono sempre la frase 'La vita è una scatola di cioccolatini'"

Francesco Pannofino interviene alla 60esima Edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, ricordando un cult della cinematografia mondiale, Forrest Gump, realizzato precisamente trent’anni fa. (Taxidrivers.it)

Non sai mai quello che ti capita". Ma per citare quella battuta, potremmo dire anche "la vita è come un juke-box, non sai mai che canzone verrà suonata". (Movieplayer)

Certo, il Renée Ferretti di Boris lo riconosciamo visivamente al volo, ma nel doppiaggio di Forrest, così goffo e sincopato, eppure lirico e commovente, va scovato strato dopo strato il lavoro di pregio finissimo di uno dei doppiatori più bravi di sempre, appiccicato addosso ad un personaggio naturalmente memorabile. (Il Fatto Quotidiano)