La rivolta contro Chiara (Bostik?) Valerio parte dalla Sicilia: la caduta, dal femminismo all'amichettismo<

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo. Ricapitolando. Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del movimento femminista per incoronazione diretta da parte di Michela Murgia (Michela di qua, Michela di là) prima della dipartita. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

La notizia riportata su altre testate

Ed è qui che si vede tutta l’ipocrisia. C’è una sola parola per descrivere quello che sta accadendo a “Più Libri Più Liberi” di Roma: ipocrisia. (Nicola Porro)

Più Libri Più Liberi, Bao Publishing: “Ci aspettiamo in futuro un comportamento più capace di assumersi le proprie responsabilità” Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Eppure, si sta parlando moltissimo di Più libri Più liberi 2024, fiera dedicata alla piccola e media editoria — ma non certo per le motivazioni che, da lettori, vorremmo. Difficilmente le fiere del libro e del fumetto riescono a essere al centro dell’attenzione mediatica. (Orgoglionerd)

I moralisti che si moralizzano: che pena lo schiaffo di Zerocalcare a Chiara Valerio

Da quando il caso è esploso sui social, alla fine della scorsa settimana, Caffo ha rinunciato ad andare e la direttrice della fiera Chiara Valerio ha inanellato una serie di svarioni che non hanno fatto altro che peggiorare la già di per sé problematica situazione. (il manifesto)

È un simbolo e l’affaire Caffo, di cui vi abbiamo parlato qui, non è stato altro che l’espediente affinché una rivolta culturale stavolta detonasse. Sembrava fosse finita e invece è appena iniziata. (MOW)

Sono sempre un po’ tra il penoso e il ridicolo le storie degli amichetti, delle parrocchiette della sinistra militante – ma quale non la è? – di pensiero debole, di talento debole, ma di ambizioni forti e sfrontate: sì, certo, la rivoluzione che viaggia per i sentieri culturali, le mille declinazioni dell’anticapitalismo occidentale declinate in transumanismo, antispecismo, ma, prima di tutto, il soldo, prima l’invito, la promozione, il gettone. (Nicola Porro)