Il 25 novembre non basta: come preservare il senso della Giornata contro la violenza sulle donne

Questa immagine stratificata continua con i livelli intermedi, come quello del carico mentale, in cui si concentra il lavoro invisibile che le donne devono portare avanti ogni giorno nella gestione della casa, della famiglia, della quotidianità, per il solo motivo di appartenere al genere. Mangione ironizza sulle risposte tipiche di molti uomini, che si giustificano dicendo “aiuto in casa” o “mi occupo dei bambini”, smascherando la superficialità di tali affermazioni: “Chi è che state aiutando? Non c’è nessuno da aiutare. (Valigia Blu)

Ne parlano anche altri giornali

"La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare". (Adnkronos)

Tra i principali interventi, la funzionale ottimizzazione degli spazi, la nuova configurazione della sportelleria con altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e postazioni di lavoro ergonomiche per favorire posture corrette. (SARdies.it)

Come indicato dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Anche quest’anno il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e le Ambasciate aderiscono alla campagna di mobilitazione internazionale in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Ambasciata d'Italia - Tunisi)

«Insieme contro la violenza sulle donne», oltre 2mila persone al corteo di Bergamo - Foto

La scelta della data è un omaggio alle sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, barbaramente uccise il 25 novembre 1960 dagli agenti del regime dittatoriale di Rafael Trujillo. (Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia)

C’era un cartello giallo, con una scritta nera… anzi no, questa volta è rossa, colore che simboleggia la lotta delle donne, il sangue che hanno versato per mano di uomini violenti o assassini. Spicca in piazza della Signoria a Firenze, dove si stava svolgendo la manifestazione di QNxleDonne e Comune in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quella giovane signora con una felpa colorata, sguardo serio e quel manifesto con quelle poche parole: “I am a survivor” (anche se, nota qualcuno, manca una R, ma non è un piccolo errore che ne sminuisce il significato). (Luce)

Un corteo promosso dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere che è partito alle 18: sono migliaia le donne che hanno sfilato e sono giunte in piazza Pontida dove sono state stimate circa 2 mila persone. (L'Eco di Bergamo)