Le mani del Pentagono, della Cia e del NSa sulle Big Tech Usa

Benché siano diventate sempre più influenti, soprattutto nell’ultimo decennio, le Big Tech della Silicon Valley fanno esattamente ciò che le agenzie governative e l’apparato della sicurezza nazionale degli Stati Uniti chiedono loro, Pentagono compreso. Lo dimostrano le recenti dichiarazioni del Ceo di Meta (Facebook) Mark Zuckerberg, il quale ha svelato le pressioni da parte del governo americano (cioè dell'amministrazione Biden) (Inside Over)

La notizia riportata su altre testate

Zuckerberg ha fatto riferimento a vere e proprie pressioni subite affinché, in piena pandemia di coronavirus, “censurasse alcuni contenuti relativi al Covid-19” condivisi su Facebook e Instagram. Mark Zuckerberg si è detto “rammaricato” per aver assecondato le richieste di censura della Casa Bianca sul Covid. (L'Opinione delle Libertà)

Queste pressioni si sarebbero intensificate soprattutto durante i momenti critici della pandemia, quando la preoccupazione per la disinformazione era ai massimi livelli. (Radio Radio)

Non che il sospetto non ci avesse colto nel corso degli anni, ma ora che il numero uno di Meta ha preso carta e penna per scrivere una lettera al Parlamento statunitense ammettendo di aver subìto pressioni da parte di Joe Biden e della Casa Bianca per «censurare» su Facebook e Meta la circolazione di alcune notizie, beh, forse vale la pena fare qualche riflessione. (il Giornale)

E ha aperto un ampio (Inside Over)

Marc Zuckerberg, il fondatore di Facebook e CEO di Meta (società che gestisce tutte le piattaforme social), ha mandato una lettera alla commissione giustizia della Camera statunitense dicendo che nel 2021 l’amministrazione Biden ha fatto pressioni su Meta per censurare contenuti sul Covid -19 inclusi post satirici. (Radio Radio)

Ma non avrà sorpreso più di tanto i lettori più fedeli di Atlantico Quotidiano. Non è la prima volta infatti che il fondatore di Facebook e Meta Mark Zuckerberg ammette che i suoi social si sono prestati a censurare utenti e contenuti su indicazione di agenzie governative Usa. (Nicola Porro)