Milano e Napoli in piazza contro Ddl Sicurezza e zone rosse

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Le politiche della sicurezza sono ancora al centro delle polemiche, rafforzate dopo la diffusione del video dell’inseguimento dei carabinieri a Ramy Elgaml. Ieri l’ex capo della polizia e attuale delegato alla sicurezza del Comune di Milano Franco Gabrielli, parlando a Radio24, ha espresso le sue perplessità circa i mezzi impiegati dagli uomini in divisa. «Esiste un principio fondamentale che è quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per conseguire un determinato risultato – ha spiegato Gabrielli – Io posso addirittura utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è soltanto fermare una persona perché sta scappando non posso metterla in una condizione a sua volta di pericolo. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

Dalle presunte violenze in piazza del Duomo durante la notte di Capodanno alle zone rosse, passando per il caso Ramy, fino alla norma sull’urbanistica in esame al Senato. Al rientro dalla pausa natalizia, il sindaco Beppe Sala, che si è sentito «tirato per la giacchetta» nei giorni precedenti dagli avversari politici per aver scelto la via del mutismo, rompe il silenzio e commenta i fronti aperti. (Corriere Milano)

Prima di arrivare ai “maranza” bisogna che faccia due passi indietro. A monte c’è la morte di Ramy a Milano, c’è l’indignazione generata dalle parole pronunciate dai carabinieri che inseguivano lui e il suo amico, lo sgomento del padre di Ramy (“Ma non hanno dei figli?”), la “sproporzione” inaccettabile denunciata dallo stesso Gabrielli tra uno scooter che non si ferma e la decisione di fermarlo speronandolo, c’è a monte un disagio profondo soprattutto giovanile, fatto di frustrazioni e marginalità, impastato di tanti ingredienti. (Il Fatto Quotidiano)

Nel documento non si parla di un contatto tra i due mezzi, che però non è escluso. (TGR Lombardia)

Il supertestimone della morte di Ramy Elgaml: «Avevo filmato tutto, i militari mi hanno costretto a cancellare il video anche dal cestino»

Si aggrava la posizione dei Carabinieri coinvolti nell’incidente stradale che lo scorso 24 Novembre in via Ripamonti a Milano ha spezzato la vita del 19enne Ramy Elgaml. Un video, composto dalla dashcam dell’auto degli agenti e da una telecamera comunale, mostrerebbe l'impatto della vettura dei militari contro il motorino con in sella Fares, che era alla guida, e Ramy, che ne ha pagato le conseguenze. (Liberoquotidiano.it)

Da giorni, da settimane è in atto una campagna contro le forze dell’ordine per la morte di Ramy Elgaml, il giovane morto lo scorso 24 novembre al Corvetto, a Milano, al termine di un inseguimento durato otto chilometri per le vie del centro città. (Nicola Porro)

Mi sarei aspettato di registrare l’inseguimento e non l’incidente». Inizia così la deposizione di Omar E., il 28enne supertestimone della morte di Ramy davanti al pm Marco Cirigliano. «Stavo tornando a casa, volevo mangiare un panino da un ambulante all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti. (Corriere Milano)