Se a sinistra diritti e rispetto (per chi lavora) sono solo parole

Ascolta ora 00:00 00:00 L'appuntamento con Elly è al civico 5 di via Vittor Pisani. Ore 15. Lì (è stato deciso) parlerà con i giornalisti accreditati per seguire il Milano Pride. Non parlerà prima, non parlerà dopo dal palco allestito all'Arco. Solo lì, dove l'aspetta il carro che sventola le bandiere del Pd. Ed è lì ovviamente che - ore 15 in punto - si presenta la flotta di giornalisti, operatori, radio, agenzie, telecamere, aste, microfoni, pronti a elemosinare dal numero uno del partito un commento («vuoi non chiederle di Fanpage?»), due battute e magari buttar lì anche la vera domanda che aleggia: «Ma tiferà Svizzera o Italia?». (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

Erano tantissimi i vip presenti alla parata del Pride di Milano. In corteo per sfilare a sostegno dei diritti della comunità Lgbtqia+. (DiLei)

Per l'occasione si è trasformata in una dea total white e ha sfidato il caldo in pelliccia: ecco a chi si ispira l'iconico look. (Fanpage.it)

Roberto Muzzetta è vicepresidente di Arcigay Milano, assieme alla presidente Alice Redaelli, ha lavorato tutto l’anno per far riuscire al meglio il Pride 2024, che è stato in assoluto il più partecipato mai visto a Milano, sicuramente la più grande manifestazione politica in città degli ultimi anni. (La Repubblica)

Elodie al Pride di Milano 2024: un tributo all'amore e alla libertà

L’arcobaleno, invece, lo hanno portato da casa oltre 350 mila persone che hanno sfilato sabato pomeriggio da via Vittor Pisani all’Arco della Pace per la parata del Milano Pride. La pioggia è arrivata da sé. (Corriere Milano)

Milano – Già ai tornelli della M2 in Stazione Centrale, alle tre di oggi pomeriggio, è abbastanza chiaro che l’allerta gialla temporali diramata su Milano affogherà nell’arcobaleno del Pride, indipendentemente da cosa farà il meteo. (IL GIORNO)

«Io di solito non parlo in pubblico» ammette la cantante, «mi emoziono solo a pensarci. Ma credo che nella nostra esistenza dobbiamo sempre essere rispettati per quello che siamo, senza doverci vergognare o essere insultati. (Vanity Fair Italia)