Eni e Snam, via al piano per lo stoccaggio della CO2 (Il Sole24Ore)
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Secondo quanto riporta Celestina Dominelli per il Sole24Ore, Eni e Snam hanno dato il via al piano per lo stoccaggio di CO2 con un investimento stimato pari a 1,5 miliardi di euro, con l'obiettivo di dar vita al polo italiano per la decarbonizzazione dell’industria energivora. Secondo quanto riportano le due società, il progetto si sta rivelando come primo al mondo in termini di efficienza, garantendo un livello di abbattimento superiore al 90%. (SoldiOnline.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Il termine tecnico inglese è Ccs, acronimo di Carbon Capture and Storage e, in soldoni, si tratta di un business nato con la transizione energetica che consiste nel depurare il gas appena estratto prima di metterlo in rete immagazzinando, in parallelo, la Co2 che non finisce così nell'atmosfera. (il Giornale)
Maire completa il primo impianto di cattura dell’anidride carbonica in Italia. Il deposito, realizzato attraverso le controllate NextChem e Kt, si trova presso la centrale di trattamento del gas naturale di Eni a Casalborsetti (Ravenna). (Milano Finanza)
Le multinazionali energetiche ENI e SNAM hanno annunciato di aver avviato l’attività di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica emessa dalla centrale di Casalboretti, nel comune di Ravenna. (L'INDIPENDENTE)
Quasi 200 miliardi di dollari da impegnare nei prossimi 10 anni, 164 progetti in pista. (Milano Finanza)
Undefined Ma in cosa consiste la cattura e lo stoccaggio di CO2 e quali limiti e rischi porta con sé? Si tratta di un processo per raccogliere o catturare l’anidride carbonica generata da attività ad alte emissioni – come ad esempio le centrali termoelettriche a carbone o a gas, i cementifici, le acciaierie, i distretti industriali e gli impianti petrolchimici – prima che il gas serra venga rilasciato nell’atmosfera. (Avvenire)
Al contrario da quanto previsto dalle proiezioni del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) – le quali prevedono la capacità di sequestro mondiale tra 1 e 30 gigatonnellate di anidride carbonica all’anno – le tecnologie attualmente in uso, la disponibilità di siti per lo stoccaggio e gli impegni presi dai governi per contrastare il fenomeno potrebbero rimuovere al massimo 16 gigatonnellate di CO2 all’anno, anche se «realisticamente» il limite sarà di 5 o 6 gigatonnellate. (L'INDIPENDENTE)