Calderoli alza i toni dopo i rilievi della Consulta sull'autonomia: «Ne farò tesoro, poi le opposizioni tacciano per sempre». Protestano Pd e M5s

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Viene chiesto l'intervento di Meloni per censurare le parole del ministro A due giorni dal comunicato stampa della Corte costituzionale, che anticipa la sentenza dei giudici sulla riforma dell’autonomia differenziata, Roberto Calderoli commenta le decisioni della suprema corte. Il leghista è il principale autore del disegno di legge, che infatti porta il suo nome. Nonostante la Consulta ne abbia smontato l’impianto, il ministro del governo Meloni appare fiducioso che l’iter legislativo si concluderà in modo positivo: «Farò tesoro degli indirizzi che usciranno dalla sentenza», afferma a Rovato, in provincia di Brescia, durante un incontro con il presidente della Lombardia Attilio Fontana (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Chi ha fretta di arrivare a dama. O forse no, «c’è tempo fino a fine legislatura». (ilgazzettino.it)

Presidente Luca Zaia, il centrosinistra sostiene che la legge Calderoli sia stata demolita mentre lei plaude a una importante conferma. Però ne esce fortemente ridimensionata, non crede? «La C… (Il Mattino di Padova)

"La Corte Costituzionale ha dato una sonora bocciatura sull'autonomia differenziata di Calderoli e Meloni. Dovremo aspettare la sentenza e le motivazioni per capire come inciderà sui quesiti referendari per i quali, con molte forze civili, politiche, sindacali e forze di opposizioni, abbiamo raccolto più di 500mila firme. (La Stampa)

Zaia: «Autonomia differenziata, avanti tutta. La legge resiste»

Autonomia differenziata, Occhiuto: “Rivedere il testo sulla base delle indicazioni della Consulta per evitare il referendum” Di “Vediamo se il centrodestra saprà cogliere questa sentenza come opportunità per una riforma equilibrata”, ha dichiarato Occhiuto, sottolineando il rischio di un “vero tracollo” in caso di consultazione popolare. (Orizzonte Scuola)

La Corte costituzionale «è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum. Adesso il Parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione. (Il Sole 24 ORE)

A infiammare gli animi, proprio le parole del ministro leghista per gli Affari regionali e le autonomie, padre del contestatissimo ddl oggetto di ricorso da parte di quattro regioni e nel mirino di un referendum abrogativo. (Agenzia askanews)