Emanuela Orlandi, il mistero dell’Amerikano: “Sono io il rapitore. Vostra figlia si è invaghita di Alberto”

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Il 7 luglio 1983 un uomo, che sarà poi soprannominato l'Amerikano, telefonò a casa Orlandi e disse di essere il rapitore di Emanuela. Come prova, fornì un indizio molto intimo sulla ragazzina che conoscevano solo poche, pochissime persone. Disse infatti, testualmente: “ A tua ragazza piace un ragazzo di nome Alberto che ora fa il militare”. A rilanciare uno dei personaggi centrali nelle prime ore… (Repubblica Roma)

La notizia riportata su altre testate

Martella, che all'epoca indagò sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II nel 1981 e sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori nel 1983, rivela nel suo libro una tesi sconvolgente: «il rapimento della giovane sarebbe stato una sofisticata operazione di depistaggio orchestrata dalla Stasi, il servizio segreto della Germania dell’Est». (leggo.it)

L’ipotesi del depistaggio Il prossimo venerdì 30 agosto uscirà nelle librerie il libro edito da Ponte alle Grazie “Emanuela Orlandi, un intrigo internazionale. (Virgilio Notizie)

Il magistrato Ilario Martella che ha indagato sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è convinto che i due casi siano strettamente collegati, che siano state uccise subito e che i rapimenti siano riconducibili ad un intrigo internazionale. (Fanpage.it)

“Un evento davvero memorabile – spiega il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca – per tutti gli alatrensi che lo vissero in prima persona, come anche per quelli che hanno potuto riviverlo nei racconti, appassionati, intensi, emozionati, di chi lo ha tramandato negli anni. (Frosinone News)

Si trattava di indizi veri, come svelato dal settimanale Giallo in edicola questa settimana. (Fanpage.it)

Disse infatti, testualmente: «A tua ragazza piace un ragazzo di nome Alberto che ora fa il militare». Era un indizio vero. Emanuela aveva una cotta per il suo compagno della scuola di musica, Alberto, 19 anni, e lui ricambiava. (Corriere Roma)