Il regista Radu Jude: «Spero che la mia Romania rimanga pro Europa, contro Putin e il fascismo. Felice che le elezioni siano state cancellate»
Domenica 8 dicembre il regista romeno Radu Jude, 47 anni, pluripremiato ai festival di cinema internazionali, sarà a Venezia, al cinema Rossini (ore 20.30) invitato dal quarto InLaguna Film Festival, per presentare il suo nuovo film “Do not expect too much from the end of the world” che parla delle difficoltà della Romania contemporanea in maniera irriverente, mettendo in scena un personaggio, Bobita, profetico per la situazione che il Paese sta vivendo oggi, dopo la decisione della Corte Costituzionale di annullare le elezioni politiche che avevano visto la vittoria del leader pro Putin e anti europeista, Călin Georgescu. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Se da una parte il candidato sovranista Georgescu, su cui pendono le ombre di un finanziamento esterno della campagna, ha auspicato che si passi a breve di nuovo a un secondo turno, annullando la decisione dell’Alta Corte, dall’altro Lasconi, che ha guidato il fronte filo-Ue, ha dichiarato che si candiderà ancora anche se le elezioni dovessero essere ancora annullate. (Agenzia askanews)
La Russia in Romania fa propaganda? Questo è palese, ma nella storia delle democrazie le potenze straniere in chiaro o in scuro hanno sempre cercato di influenzare la visione, spesso la realtà, degli elettori. (il Giornale)
Martedì 10 dicembre 2024 /// (agenzia giornalistica opinione)
La scoperta delle manipolazioni messe in atto in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica ha allargato la presenza di insidie nell’utilizzo delle informazioni politiche, economiche, culturali e religiose. (L'Opinione)
Due sono gli importanti elementi, tra loro distinti, che spiccano nella crisi romena. La democrazia è un meccanismo delicato, da proteggere con determinazione, ma anche da maneggiare con cura. (Avvenire)
Oggi la Romania avrebbe dovuto eleggere il suo nuovo presidente. I cittadini rumeni erano chiamati a scegliere tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi, due candidati tra i meno accreditati alla vigilia. Lasconi, conservatrice pro-UE, giornalista locale di una rete privata, PRO TV, nota per aver coperto le guerre in Kosovo e Afghanistan, e Georgescu, il candidato anti-establishment emerso dal nulla, ammiratore di Putin, ignorato dai media e che a sua volta aveva preferito comunicare e fare campagna elettorale sui podcast, su YouTube, su TikTok. (Valigia Blu)