L'Italia vuole recuperare il terreno perso sull'Intelligenza artificiale

Tanto per cambiare - è in ritardo. Dal Forum Thea di Cernobbio arriva l'appello delle imprese: occorre demolire ostascoli e barriere che ancora rallentano la crescita dell'Intelligenza artificiale nel nostro Paese. Per uscire dall'impasse serve una strategia comune, magari preceduta da un Piano Nazionale di alfabetizzazione che contribuisca a colmare le lacune. La proposta arriva per voce dell'ad di Ibm Italia Alessandro La Volpe: "L'IA non è pervasiva ma i vantaggi si sperimentano solo quando c'è un effetto scala sui processi aziendali. (Avvenire)

Ne parlano anche altre testate

L’Italia sta perdendo il treno dell’Intelligenza artificiale. Studio che rileva come la gran parte delle aziende tricolori stia già integrando soluzioni di AI generativa nei propri processi e prodotti, riconoscendoci un fattore competitivo fondamentale per i prossimi anni. (la Repubblica)

Da parte sua, il nostro paese ha il potenziale non solo per superare le sfide attuali, ma anche per emergere come leader nel panorama mondiale della tecnologia del momento, a patto però che adotti con urgenza un approccio strategico alla materia. (WIRED Italia)

L'AI Generativa è sempre più utilizzata dalle aziende per facilitare il lavoro dei dipendenti. Sempre più diffuso è l'utilizzo di agenti AI, sistemi software che utilizzano tecniche di intelligenza artificiale per automatizzare compiti complessi, prendere decisioni e risolvere problemi, agendo come veri e propri colleghi di lavoro digitali. (Engage)

Microsoft fa il punto sull'adozione dell'IA generativa: l'Italia è indietro in UE, che a sua volta è ben lontana da USA e Cina

A Cernobbio è stato dato il via al 50esimo forum Ambrosetti. Indicazioni in merito giungono da un’importante ricerca, che lancia anche un appello all’azione: occorre investire immediatamente in formazione e alfabetizzazione, ma non solo. (QuiFinanza)

Le aziende e i datori di lavoro più grandi usano già algoritmi di intelligenza artificiale (Ai) per scegliere chi assumere. Come ha spiegato il ricercatore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca Filippo Bordoni in uno studio pubblicato l’anno scorso sulla rivista specializzata Labour & Law Issues, «la quasi totalità delle 500 più grandi imprese statunitensi» si affida già a questo tipo di strumenti per scegliere i futuri dipendenti e anche in Italia «sono già oggi utilizzati da numerosi grandi datori di lavoro nel nostro Paese, e ci si attende una maggiore diffusione nel prossimo futuro». (Corriere della Sera)

L'IA? In Italia siamo ancora indietro sull'adozione. Se le grandi aziende stanno già investendo, le PMI rimangono titubanti. Servono investimenti su tecnologia, ma soprattutto competenze. La ricetta in 7 punti per dare una spinta all'ecosistema italiano (EDGE9)