Il rilancio di Meloni per arginare le polemiche

Rilanciare la soluzione dei centri di accoglienza in Albania con una riunione del Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale dice quanto il governo la ritenga una priorità. Ma conferma anche come sia diventata un nervo scoperto dopo il flop dei primi trasferimenti falliti; e dopo le accuse delle opposizioni di avere «buttato» ottocento milioni di euro per costruirli. E rivela lo sforzo di «leggere» le recenti sentenze della Corte di Cassazione solo come un «via libera» a Palazzo Chigi (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania Il governo Meloni spinge sul progetto Albania per fermare trafficanti e immigrazione illegale. I trasferimenti nei due centri albanesi Schengjin e Gjader ripartiranno nei primi mesi del 2025. (il Giornale)

Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi hanno una sola linea: i centri per i migranti in Albania sono pronti e presto, anzi prestissimo, verranno riattivati. E questo anche in virtù della sentenza della Cassazione del 19 dicembre. (Avvenire)

In uno dei villaggi più a nord della Finlandia, prima di volare in Lituania per un rapido saluto ai nostri militari impegnati insieme ad altri contingenti Nato, Meloni si sofferma sulla sentenza che ha visto assolto Matteo Salvini, su Open Arms. (Corriere della Sera)

Migranti in Albania, dopo il vertice Meloni conferma: «Avanti con soluzioni innovative»

La premier e l’intero governo ci si giocano la faccia e quindi ieri s’è tenuta una riunione ristretta, prima del Consiglio dei ministri del pomeriggio, per fare il punto e ribadire che quella è la strada. (La Stampa)

Da portare avanti a ogni costo. Il vertice, convocato da Giorgia Meloni, sui campi per migranti costruiti dall'Italia in Albania - fermi da mesi a causa di due sentenze della magi… (L'HuffPost)

Il governo, dopo un vertice dedicato all'attuazione del protocollo tra Italia e Albania presieduto dalla premier Giorgia Meloni, conferma: sui migranti la strategia rimane quella di utilizzare i centri oltre Adriatico. (Corriere della Sera)