Nella Striscia di Gaza i bambini continuano a non potere andare a scuola

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Vanity Fair Italia ESTERI

Insieme ai bambini della prima elementare, almeno altri 625mila studenti, nella Striscia di Gaza, dove oltre il 90 per cento delle scuole deve essere ricostruita del tutto o in buona parte a causa dei bombardamenti, hanno già perso un intero anno scolastico e rischiano di perdere completamente anche il secondo. Inoltre, tra gli studenti che non hanno potuto imparare l'anno scorso ci sono 39mila studenti che hanno perso l'ultimo anno di scuola perdendo quindi la possibilità di sostenere gli esami finali. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altre fonti

NUSEIRAT (STRISCIA DI GAZA). La guerra nella sottile Striscia di Gaza - due milioni e mezzo di abitanti - ha impedito a oltre 700 mila bambini di frequentare le lezioni, li ha privati dell’istruzione e delle loro scuole, per la maggior parte distrut… (La Stampa)

Un gruppo di bambini esegue esercizi di ginnastica tra le rovine in un centro educativo a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza - ANSA (Avvenire)

Sui sedili posteriori una bambina piange di disperazione. È Hind Rajab, uccisa a 5 anni il 29 gennaio scorso vicino a un distributore di benzina nel quartiere di Tel al-Hawa: una delle migliaia di vittime palestinesi del con… (La Stampa)

No more school a Gaza”, con questo striscione otto istituti secondari di Palermo hanno protestato contro le stragi di civili nella Striscia di Gaza nei giorni d’inizio del nuovo anno scolastico. Otto striscioni appesi ai cancelli d’ingresso della scuola o esposti dalle finestre per esprimere solidarietà agli studenti e coetanei palestinesi mentre continua il conflitto i… (La Repubblica)

Neppure le sue sorelle maggiori, Dariia di 18 anni e Yaryna di 21, e la loro madre, Yevhenia, sono riuscite a sopravvivere quando un attacco a Leopoli ha devastato il loro condominio. Emilia, sette anni, non è riuscita a tornare fra i banchi il terzo giorno. (L'HuffPost)

Scuola Resistente si è collegata con Gaza e grazie all’aiuto di Sharif, cittadino di Gaza oggi mediatore culturale a Siena che ha tradotto in tempo reale le parole di Nancy (nome di fantasia), studentessa universitaria all’ultimo anno, ha aperto un riflettore sulle sofferenze di una popolazione che da quasi un anno vive un genocidio in atto finalizzato alla pulizia etnica da parte del governo sionista di Tel Aviv. (Radio Onda d'Urto)