Risiko bancario: Castagna alza la posta, Orcel minaccia il ritiro
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Nel panorama finanziario italiano, dove le mosse si fanno sempre più audaci e i colpi più duri, la partita tra Banco Bpm e Unicredit si sta trasformando in una battaglia senza esclusione di colpi. Giuseppe Castagna, alla guida del Banco Bpm, ha deciso di alzare l’offerta su Anima da 6,2 a 7 euro, una mossa che non solo rafforza la posizione dell’istituto milanese, ma che mette in difficoltà Unicredit, guidata da Andrea Orcel. Quest’ultima, infatti, ha già minacciato di ritirare l’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata su Banco Bpm nel caso in cui il rilancio su Anima dovesse passare. Una situazione che rischia di complicare ulteriormente il già intricato risiko bancario, con Mps e Mediobanca in attesa di capire come muoversi.
Il nodo centrale della contesa è il cosiddetto Danish Compromise, un escamotage contabile che potrebbe ribaltare gli equilibri. Si tratta di una norma che, se applicata, potrebbe influenzare non solo l’opa di Banco Bpm su Anima, ma anche l’ops di Unicredit su Banco Bpm e quella di Mps su Mediobanca. Tutto dipenderà dalla Bce, che dovrà valutare se concedere o meno questo “lasciapassare” contabile. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative, trasformando il risiko bancario in un vero e proprio terremoto per la finanza italiana.
Castagna, da parte sua, non sembra intenzionato a cedere. La sua strategia è chiara: difendere gli interessi di Banco Bpm e dei suoi azionisti, grandi e piccoli. Non solo Credit Agricole, che con il 10% del capitale più un ulteriore 5% opzionato gioca una partita a sé, ma anche i singoli risparmiatori che hanno investito nell’istituto di Piazza Meda. Una difesa serrata, quella di Castagna, che passa attraverso un rilancio su Anima e la minaccia di vie legali contro Unicredit, accusata di tentare di influenzare i soci.
Intanto, sullo sfondo, si staglia l’ombra del leone alato: Generali. Il vero trofeo che tutti sembrano voler conquistare, il cuore della finanza italiana. Ma mentre Orcel minaccia e Castagna contrattacca, il Danish Compromise rimane l’incognita che potrebbe far saltare tutto. Una norma che, per chi non mastica il vocabolario finanziario, potrebbe sembrare il titolo di un film di spionaggio, ma che in realtà è un’agevolazione contabile in grado di decidere chi resterà in piedi in questa complessa partita.