Kamala come Hillary: per la seconda volta una candidata perde contro Donald. Dove va il sostegno delle donne
Per la seconda volta l’America blocca la corsa di una donna alla Casa Bianca preferendole un uomo apertamente misogino. E Kamala Harris pare andata anche peggio di Hillary Clinton che almeno si era aggiudicata il voto popolare: la vicepresidente Usa non l’ha spuntata nemmeno in quello. Il soffitto di cristallo «più duro e più alto» resta intatto. Delusione e rabbia corrono sui social: «Per far vincere una donna negli Usa devi candidare due donne», «pur di non avere una donna al comando hanno preferito un criminale, il primo presidente Usa processato e condannato per reati penali, l’uomo che decide della vita delle donne». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
I seggi a New York sono rimasti aperti fino alle 21, le 3 del mattino in Italia, ma molti altri Stati hanno chiuso le urne alle 19. Dove seguire la serata elettorale? «L’ansia è troppo forte, non si possono aspettare i risultati a casa, da soli», continua Quency. (Vanity Fair Italia)
Harris ha infatti scelto di posticipare il suo discorso post elettorale: lo ha annunciato, in particolare, il co-presidente della sua campagna, Cedric Richmond, alla platea del "watch party" della notte elettorale. (Corriere TV)
Durante il giorno questo è stato interpretato come il timore dei cittadini della capitale americana per la reazione dei filo trumpiani alla notizia della sconfitta del loro candidato. Poche macchine, ancora meno passanti. (il manifesto)
Kamala Harris anche per questo non ha mai fatto breccia tra gli elettori (il Giornale)
La Convention nazionale democratica di agosto è stata largamente celebrata come un grande successo, con un fronte unito che si estendeva da Shawn Fain e Bernie Sanders ad Adam Kinzinger e Leon Panetta. (Jacobin Italia)
"Ci sono ancora voti da contare. Continueremo durante la notte a combattere per essere sicuri che ogni voto sia contato, che ogni voce abbia parlato. (ilgazzettino.it)