"La casa degli sguardi", Zingaretti: racconto il dolore come catarsi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"La casa degli sguardi", Zingaretti: racconto il dolore come catarsi 24 ottobre 2024 Roma, 24 ott. - Ci sono tanti temi cari a Luca Zingaretti come la dignità del lavoro, la capacità salvifica della poesia, il dolore come strumento necessario per raggiungere la felicità, nel suo primo film da regista, "La casa degli sguardi", presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma. Tratto dal romanzo di Daniele Mencarelli racconta la storia di un ventenne, interpretato da Gianmarco Franchini, che scrive poesie, empatizza con il dolore del mondo, senza filtri, e nell'alcool trova uno strumento per resistere all'angoscia di esistere. (Il Sole 24 ORE)
Su altre testate
Il debutto alla regia regala a Luca Zingaretti un’altra giovinezza. (La Stampa)
Mr. Montalbano ha consegnato l’immagine di Luca Zingaretti alle masse televisive e al resto del mondo tanto tempo fa, e lui lo capì quando a Londra lo fermò un flemmatico fan britannico. (la Repubblica)
Né commissario né direttore di carceri: questa volta sul set Luca Zingaretti si è ritagliato il ruolo di padre. (ilmattino.it)
Anzitutto “La casa degli sguardi”, opera prima di Luca Zingaretti che porta sullo schermo un testo di Daniele Mencarelli: un film dolente, intenso, marcato da tenerezza. In cartellone anche uno dei titoli più attesi di Alice nella città: “Il ragazzo dai pantaloni rosa” di Margherita Ferri, che racconta l’esistenza fragile di Andrea Spezzacatena, quindicenne suicida nel 2012 vittima di cyberbullismo. (Servizio Informazione Religiosa)
Ci sono tanti temi cari a Luca Zingaretti come la dignità del lavoro, la capacità salvifica della poesia, il dolore come strumento necessario per raggiungere la felicità, nel suo primo film da regista, La casa degli sguardi , presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma . (AMICA - La rivista moda donna)
L'intervista Luca Zingaretti con "La casa degli sguardi" firma la sua prima regia: Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. (La Stampa)