Libano, valle della Bekaa: c’è distruzione e macerie: “L’emergenza umanitaria non è finita”
ROMA – Macerie, ambulanze bruciate, case e negozi distrutti. È quello che stanno trovando nell’area della Bekaa, in Libano, i civili che stanno tornando nelle loro case nel Sud e nell’Est del paese dopo l’inizio del cessate il fuoco. Le cliniche mobili di Medici Senza Frontiere (MSF) nei governatorati della Bekaa e El Nabatieh stanno supportando la popolazione, fornendo assistenza sanitaria di base e distribuendo beni non alimentari, come coperte, materassi o teli di plastica, essenziali per proteggersi dal freddo invernale. (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Intanto l’opposizione interna al governo Netanyahu accusa il premier israeliano di «non aver finito il lavoro», incitandolo a riattivare il massacro del Libano, anche se questo ricaccerebbe Israele nell’impasse da cui ha cercato di tirarsi fuori con questa tregua, sostenuto da Usa e Francia. (il manifesto)
Fonti della sicurezza israeliana e dell'esercito stimano nel 50% le possibilità di una ripresa della guerra contro Hezbollah in Libano. (Corriere della Sera)
L’esercito libanese accusa Israele di aver violato ripetutamente il cessate il fuoco, in vigore da poche ore. Inoltre, un drone dell’aeronautica militare israeliana ha attaccato un veicolo libanese nella zona del villaggio di Markaba, nel sud del Paese, due persone sono rimaste ferite. (Il Fatto Quotidiano)
«Si è aperta una finestra di opportunità. Ma dubito che si riesca a coglierla». Per israeliani e palestinesi, il nome di Gershon Baskin è sinonimo di mediatore. Da 46 anni, l’attivista per la pace e analista, nato negli Usa da una famiglia ebrea dove ha vissuto prima di trasferirsi a Gerusalemme, non si stanca di annodare i fili fra i due popoli che la politica e il fanatismo fanno di tutto per spezzare definitivamente. (Avvenire)
Se Hezobollah non combatte più anche per Hamas sarà difficile". Roma, 29 nov. (Tiscali Notizie)
«Sono pronto a un cessate il fuoco a Gaza quando penseremo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi» ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla tv di destra Channel 14, ripreso da Times of Israel, precisando però che non sarebbe la fine della guerra. (La Stampa)