La Cassazione liberalizza la propaganda antireligiosa

La propaganda, però, non può tradursi «in forme di aggressione o vilipendio della fede da altri professata».

10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la libertà di religione è tutelata dall’art.

Lo Stato italiano è laico: lo si ripete da decenni ma ora arriva la Cassazione [1] a stabilire che gli atei e gli agnostici hanno gli stessi diritti dei credenti e possono fare liberamente propaganda antireligiosa senza subire discriminazioni. (La Legge per Tutti)

Su altri media

. infatti accolto il ricorso presentato dall' Unione atei agnostici razionalisti contro il Comune di Verona che gli aveva negato il diritto di affiggere manifesti. Gli atei hanno gli stessi diritti dei fedeli di professare il proprio credo. (Il Messaggero)

Atei ed agnostici non possono essere discriminati. (Giornale di Sicilia)

Lo afferma la Cassazione accogliendo il ricorso della Unione atei agnostici razionalisti contro il Comune di Verona che gli aveva negato di affiggere manifesti. Angelo Campedelli, coordinatore del circolo veronese Uaar, spiegava a L'Arena che la domanda presentata il 31 luglio aveva avuto risposta dal dirigente del settore Tributi il 3 settembre. (L'Arena)

L’unico limite per la Cassazione – valido sia per i credenti che per i non credenti – è quello di non offendere “la fede altrui”. Sia il Tribunale di Roma nel 2015 che la Corte di Appello capitolina con verdetto emesso il 23 marzo 2018, avevano “convalidato” il divieto d’affissione. (Il Fatto Quotidiano)

Lo afferma la Cassazione, accogliendo un ricorso dell'Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) in un giudizio civile promosso dall'associazione contro il Comune di Verona.I fatti risalgono all'estate 2013, quando l'Uaar aveva chiesto all'amministrazione scaligera di affiggere 10 manifesti con la parola "Dio", con la D in stampatello barrata con una crocetta e le successive lettere 'io' in corsivo e sotto la dicitura, a caratteri più piccoli, "10 milioni di italiani vivono bene senza D. (la Repubblica)