Ue, Margrethe Vestager: «l’automotive deve essere Made in Europe»

Un po’ di trumpismo non guasta, avranno pensato in Commissione Ue oggi. La vicepresidente con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager, in sessione pubblica al Consiglio Ue della Competitività ha infatti dichiarato che il «futuro dell’industria dell’automotive deve essere Made in Europe». Una nuova linea che segue quanto detto ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al Parlamento europeo che ha promesso di voler convocare un dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica in Europa, ascoltando tutti i protagonisti. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri giornali

Il sinistro è avvenuto in un passaggio a livello provvisorio attraversato dai lavori dell’AVE (Alta Velocità España), come spiega l’agenzia Efe. Secondo il racconto diffuso dai media nazionali, entrambe le vittime erano a bordo della macchina. (Frosinone News)

Intanto, andrebbe detto che quest’anno, anziché offrire dibattiti incisivi e mettere alla prova la preparazione dei commissari designati, le audizioni si sono spesso dimostrate uno spettacolo privo di vera sostanza, dove a regnare è stato il mutuo controllo. (Il Fatto Quotidiano)

Next, la newsletter di Europa Today che ogni domenica mattina vi racconta cosa succederà nella settimana europea a venire, a cura di Alfonso Bianchi (per commenti, suggerimenti o critiche scrivete ad alfonso. (EuropaToday)

A settembre la presidente riconfermata aveva presentato al Parlamento di Strasburgo la lista dei nuovi Commissari europei. Tra le 26 deleghe anche nuovi portafogli: Difesa, Mediterraneo, Sicurezza economica e Sicurezza digitale. (Sky Tg24 )

Un deciso cambio di rotta rispetto a una stagione nella quale l’agricoltore è stato visto come parte del problema ambientale e non come un alleato sulla strada della soluzione. Sulla riforma della Politica agricola Ue serve una netta inversione di tendenza. (Il Sole 24 ORE)

La nuova Commissione Ue, presieduta da Ursula von der Leyen è la più a destra della storia della comunità europea, la prima nella quale entra in ruolo apicale l’esponente di una forza erede del neofascismo, il partito di Giorgia Meloni che oggi giustamente festeggia. (Il Fatto Quotidiano)