Misteriosa epidemia in Congo, Balotta: "Ancora ignoto se virus o batterio"
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia ancora sconosciuta che ha portato in sole due settimane a oltre 70 decessi nella Repubblica Democratica del Congo, di cui 30 ufficiali riportati dall’Oms. Gli esperti invitano a fare attenzione, ma senza allarmismi. Claudia Balotta, l’infettivologa cremonese che nel 2020 identificò il Coronavirus, spiega nell’intervista il quadro in cui si à sviluppata l’infezione su cui on c’è ancora chiarezza: occorre attendere che i campioni siano trasferiti al laboratorio attrezzato di Kinshasa, lì si capirà se si tratta di una patologia batterica nota, una febbre emorragica o una sindrome influenzale”. (CremonaOggi)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il 40% dei casi riguarda bambini sotto i 5 anni, mentre i maggiori decessi sono nella fascia tra i 15 e 18 anni. I numeri delle vittime, viste le condizioni del Paese, potrebbero essere molti di più. (Liberoquotidiano.it)
L'Oms ha già inviato una squadra di esperti, ma bisogna essere molto chiari: se c'è attenzione è proprio perché, rispetto al passato, c'è una rete di controlli globale più efficace, non perché ci sia un'emergenza reale. (ilgazzettino.it)
La malattia non ancora diagnosticata è stata segnalata a Panzi, località e zona sanitaria della provincia di Kwango nel Sud-Ovest del Paese. (Adnkronos)
"Se un focolaio del genere si fosse visto in Europa o in Asia l’allerta sarebbe molto alta, perché non è normale avere malattie con questa letalità. Lo afferma in un'intervista a 'La Repubblica' Gianni Rezza, infettivologo ed epidemiologo professore al San Raffaele e già all’Istituto superiore di sanità e al ministero alla Salute, commentando la malattia misteriosa di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo (Adnkronos)
Ha cominciato a causare i primi decessi intorno al 10 novembre e per il momento sembra essere circoscritta alla parte Sud-Est del Congo, in particolare alla regione di Panzi, a circa 700 chilometri della capitale Kinshasa (il Giornale)
Una gran parte dei decessi si deve però alla totale mancanza di cure. La zona di Panzi, dove si è sviluppata la malattia, è estremamente remota e scarsamente popolata. (Corriere del Ticino)