Odio e negazionismo. Quei semi alle radici della destra di governo

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Migranti

«Saranno soltanto gli idealisti a cambiare il mondo». Firmato Léon Degrelle, comandante delle Waffen SS, il “figlio adottivo di Adolf Hitler”. A postare la citazione è Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia. Uno che vent’anni fa, mentre aiutava Giorgia Meloni a scalare Azione Giovani, strizzava l’occhio ai negazionisti della Shoah. Delmastro invitò a Biella lo storico negazionista David Irving (“Auschwitz è una menzogna”). (la Repubblica)

Su altre fonti

Non ha nulla da temere». Ma «sono molto preoccupato per l’antisemitismo rinascente soprattutto in alcune manifestazioni di piazza, temi che mascherano intendimenti molto più preoccupanti». (Corriere della Sera)

Va dato atto a Giorgia Meloni di avere detto che non ci sarebbero state complicità né vicinanza con l’antisemitismo. Ma poi? Gli ambienti di Gioventù nazionale, i suoi fan, hanno mostrato di cosa sono imbevuti. (la Repubblica)

Cioè tutte cose molto più, dal punto di vista operativo, concreto, molto più pericolose, che non sono state poste in essere da quel gruppo giovanile. Mi preoccupa quello che talvolta è emerso nelle attività nelle piazze: gli incendi della bandiera di Israele, gli assalti alla brigata ebraica il 25 aprile. (L'Unione Sarda.it)

Piantedosi: “Preoccupato dall'antisemitismo nelle piazze” - L'Opinione

Come altro può essere interpretata la dichiarazione di Piantedosi secondo la quale più grave delle offese all’ebraismo pronunciate dai giovani rampolli di Fratelli d’Italia – con frequentazioni documentate da parte di dirigenti dello stesso partito – sarebbero le azioni di protesta degli studenti che in tutta Italia scendono un piazza a sostegno della Palestina e contro le stragi di palestinesi colpiti impunemente come se fossero tutti militanti di hamas. (articolo21)

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“I costi previsti del progetto con l’Albania sui migranti sono di 800 milioni in cinque anni, ma teniamo conto che abbiamo una gestione dell’accoglienza sul territorio nazionale che è di 1,7 miliardi di euro all’anno e che si fonda soprattutto di benefici concessi a persone che poi, al termine del percorso di richiesta della protezione internazionale, si rivelano non essere destinatarie dei benefici”. (opinione.it)