Parlamento Ue equipara il comunismo sovietico al nazismo: “Vietare l’uso dei simboli”. Ecco cosa c’è nel testo della risoluzione

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Vietare l’utilizzo di simboli del comunismo sovietico, equiparandoli a quelli del regime nazista. C’è anche questo nella risoluzione votata dal Parlamento europeo “sulla disinformazione e la falsificazione della storia da parte della Russia per giustificare la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina“. Nel testo che ha passato l’esame della Plenaria con 480 voti favorevoli, 58 contrari e 48 astensioni viene denunciata l’opera di disinformazione orchestrata da Mosca e si allarga il discorso con vari esempi, dalla lettura putiniana del Patto Molotov-Ribbentrop a quella che gli eurodeputati considerano una mancata condanna delle violenze contro oppositori e minoranze durante il periodo sovietico. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Al voto in aula non ha partecipato il Pd, che aveva votato in commissione contro il punto 14. Il partito di Elly Schlein ha contestato il passo in cui, oltre a «deplorare l’utilizzo negli spazi pubblici di simboli dei regimi totalitari», si «chiede di vietare, all’interno dell’Unione, l’uso dei simboli nazisti e comunisti sovietici, così come dei simboli dell’attuale aggressione russa contro l’Unione». (Liberoquotidiano.it)

Con conseguente crisi d'identità all'interno dei dem, che già sono alle prese con un dibattito interno in cui si intravedono le prime faglie di divisione tra la linea più progressista della segretaria Elly Schlein e le manovre di centristi, liberal e riformisti alla ricerca di un federatore, che possa allargare la coalizione. (il Giornale)

Però, nonostante sia una risoluzione, non è affatto risoluta: non ha conseguenze pratiche, soltanto diffonde l’opinione dell’assemblea su quanto succede qua e là nel mondo. Quella di ieri serviva a esprimere tutto lo sconcerto degli europarlamentari per l’uso distorto che la Russia fa della storia nel giustificare l’invasione dell’Ucraina, e per come riversa nei social le sue falsificazioni. (La Stampa)

Falce e martello, il Pd e la difficile condanna

Il Pd si starebbe specializzando nel "salto della scheda" a Bruxelles: lo scrive Pietro Guastamacchia sul Foglio. Un'operazione non proprio semplice, dal momento che nelle sessioni di voto si analizzano decine di testi con centinaia di emendamenti. (Liberoquotidiano.it)

In un passaggio, il testo chiede di "vietare l'uso dei simboli nazisti e comunisti sovietici". Il Pd non ha votato, mentre altri - come Avs, M5s e Lega - si sono opposti. (Fanpage.it)

Era questo uno dei temi l’altro giorno ai voti del Parlamento europeo. In difformità col gruppo Socialista al quale appartiene (e con l’eccezione di Pina Picierno) il Pd ha votato con Lega, M5S e Avs contro il paragrafo 14 (specifico sul divieto dell’uso «di svastica e simboli comunisti sovietici all’interno dell’Unione») e non ha votato la risoluzione complessiva, rivolta in realtà contro la falsificazione della storia perpetrata dalla Russia di Putin sull’Ucraina. (Corriere della Sera)