Legge di Bilancio. Si rafforza l’asse Meloni-Tajani. Scontro sulle banche con Pd e M5s

Fu vera tassa? All’indomani della manovra, approvata dal Consiglio dei ministri ma non ancora messa nero su bianco, buona parte del dibattito verte su questo interrogativo. L’opposizione non ha dubbi: "È un imbroglio", tuona Giuseppe Conte. Solo un "gioco delle tre carte", liquida la faccenda Elly Schlein. Ruvido e quasi minaccioso il ministro Giorgetti la vede all’opposto: "Qualcuno lo chiama extraprofitto, qualcuno contributo, io li chiamo sacrifici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

"Non ci saranno nuove tasse, mi dispiace deludere le attese", ha ribadito il ministro. L'intervento per la legge di Bilancio ammonterà ad oltre 3,5 miliardi, nel biennio 2025-2026. (Fanpage.it)

L’intervento sulle banche e sulle assicurazioni c’è e ai diretti interessati non fa certo piacere. Non si può nemmeno dire che di coraggio il suo governo non ne abbia avuto affatto e si limiti a truccare la carte, come ripete buona parte dell’opposizione. (Il Dubbio)

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa a Palazzo Chigi si è innervosito per la domanda del Fatto sul “contributo” chiesto alle banche, che in realtà si limita a un anticipo di imposte che avrebbero versato comunque. (Il Fatto Quotidiano)

Banche, il trucco dei «contributi»: lo Stato li restituirà tra due anni

Del resto anche i numeri ballano: rispetto ai circa 3-3,2 miliardi della vigilia come anticipo liquidità a carico degli istituti, ieri Giorgetti ha fatto sapere che 3,5 miliardi resta la cifra complessiva annunciata la sera prima da Giorgia Meloni, ma dalle banche dovrebbero arrivare 2,5 miliardi come credito di imposta rinviato (DTA) e 1 miliardo dalle compagnie: «L'importo stimato per l'applicazione dell'imposta bollo alle assicurazioni è di un miliardo per il 2025». (ilmessaggero.it)

Così, sulla manovra, il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine dell'incontro alla Farnesina con l'omologo olandese Caspar Veldkamp. (Civonline)

Questi soldi sono solo un’anticipazione delle cosiddette «imposte differite attive» che lo Stato dovrà restituire tra il 2027 e il 2029. (il manifesto)