Il parroco di Gaza: le bombe, un incubo per i 500 civili che ospitiamo

Il parroco di Gaza: le bombe, un incubo per i 500 civili che ospitiamo

Le macerie lasciate dalle bombe dopo l'attacco di Israele nella Striscia di Gaza - Ansa «Ci ha svegliato il tonfo delle bombe. Non lo sentivamo da due mesi. Ma il rumore è inconfondibile. Siamo balzati in allerta. Alcuni ordigni sono caduti molto vicini, a circa trecento metri. Grazie a Dio, stiamo bene. Non siamo stati colpiti nemmeno dalle schegge. Ma la gente è sgomenta. Ci giungono notizie di operazioni ovunque, centinaia di morti, un migliaio di feriti. (Avvenire)

La notizia riportata su altri giornali

Dopo i pesanti bombardamenti lanciati nella notte tra lunedì e martedì, Israele riprende a muovere anche le truppe di terra dentro la Striscia di Gaza. È il segnale che il governo Netanyahu intende riprendere la guerra, sino a quando non considererà raggiunti i due obiettivi costantemente rimarcati: la liberazione di tutti gli ostaggi e lo sradicamento di Hamas da Gaza. (Open)

Israele ha rotto la tregua con Hamas ed è tornato a bombardare Gaza. Dalla rottura della tregua le vittime palestinesi sono 970 di cui 183 bambini. (Il Giornale d'Italia)

Gaza, raid israeliani anche nella notte. “Trattative sotto il fuoco” Servizio di Maurizio Di Schino (TV2000)

Il ritorno della guerra a Gaza: se la tregua era solo un miraggio
Il ritorno della guerra a Gaza: se la tregua era solo un miraggio

“Tutti pensano che serva per le armi nucleari”, dice il presidente degli Stati Uniti a Laura Ingraham, conduttrice di Fox News che ha intervistato Trump per il suo programma The Ingraham Angle. (Adnkronos) – Sulla scrivania di Donald Trump, nello Studio Ovale della Casa Bianca, c’è un pulsante rosso. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La madre dice che la sua famiglia si trasferirà "entro un anno" nella Striscia, insieme a "migliaia di altre famiglie". Le protagoniste del filmato sono una donna e sua figlia, che rispondono ad alcune domande dalla linea di confine con la Striscia di Gaza (Il Giornale d'Italia)

Si vis pacem, para bellum. Al di là del motto variamente attribuibile a Platone come a Cornelio Nepote, la pace è un buon affare, ma la guerra lo è ancor di più. Lo sanno bene tutti i satrapi e gli autocrati del mondo, ma lo sanno anche i leader delle disorientate democrazie occidentali, che in ossequio a quel precetto si stanno armando. (Avvenire)