La Georgia al voto per sfuggire a Mosca

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ESTERI

TBILISI - Sventola la bandiera blu con le dodici stelle dorate della Ue sui muri delle strade di Tbilisi, la capitale della Georgia. Qualcuno, dipingendola di notte, ha voluto lasciare il segno tangibile di quello che la stragrande maggioranza dei georgiani, si dice l’85%, desidera ma non osa sempre dire ad alta voce. Sì perché questo piccolo Paese bagnato dal Mar Nero, circondato da Russia, Turchia, Armenia e Azerbaigian, da tempo si considera parte dell'Occidente.

Oggi, sabato, si sono aperti i seggi elettorali in Georgia per le elezioni parlamentari considerate cruciali per il futuro di questo Paese diviso tra un’opposizione filo-europea e un partito al Governo accusato di autoritarismo filo-russo. Gli elettori di questa ex repubblica sovietica del Caucaso, con una popolazione di quasi quattro milioni di abitanti, sono chiamati a votare fino alle 16.00 ora locale (le 18.00 in Svizzera). Bruxelles ha avvertito che l'esito del voto determinerà le possibilità di ingresso della Georgia nell'Ue.

Giorgi Gakharia, ex premier e ora leader del partito Per la Georgia, conosce molto bene Sogno Georgiano perché è stato nelle sue fila fino al 2021 quando si è dimesso da primo ministro per protestare contro l'arresto del leader del Movimento Nazionale Unito Nika Melia, accusato di aver organizzato le proteste contro il governo nel 2019. Oggi guida Per la Georgia, che ha fondato pochi mesi dopo le sue dimissioni insieme ad altri deputati che hanno voltato le spalle all'oligarca Bidzina Ivanishvili. Gakharia ha dichiarato che se alle urne si presenteranno almeno due milioni di elettori, l'opposizione vincerà.

La situazione politica in Georgia è complessa e tesa, con un'opposizione che spinge per un futuro europeo e un governo che viene accusato di avvicinarsi sempre più a Mosca