Jasmine Paolini è quinta al mondo (best ranking) dopo la finale di Wimbledon, Lorenzo Musetti sale al 16° posto

I risultati ottenuti a Wimbledon permettono a Jasmine Paolini di raggiungere il suo miglior ranking della carriera e a Lorenzo Musetti di avvicinarsi al record fissato nella scorsa estate. Con la finale dello Slam londinese, Paolini guadagna due posizioni e sale al quinto posto della classifica WTA, mentre la ceca Barbora Krejcikova, campionessa sull'erba britannica, rientra in Top per la prima volta da gennaio con un salto di 22 posti. (Eurosport IT)

Se ne è parlato anche su altri media

Wimbledon resta un sogno, ma Jasmine Paolini riparte da Londra con la certezza di essere entrata di diritto nell'elite del tennis mondiale: nella finale dei Championships edizione 137 l'azzurra, complice anche la tensione per l'appuntamento con la storia, perde contro la ceca Barbora Krejcikova, ma dopo l'exploit di Parigi e la conferma di Londra, scala il ranking mondiale, confermandosi tra le più forti al mondo. (Il Centro)

E, pazienza, se non è arrivata la vittoria: “E’ stata una giornata bellissima”, ha continuato a dire Jasmine. Quando, crescendo a Bagni di Lucca e muovendo qui i primi passi nel mondo del tennis, non si perdeva mai Wimbledon in tv. (LuccaInDiretta)

Il bellissimo percorso a Wimbledon ha portato Jasmine Paolini per la prima volta in carriera in quinta posizione del ranking WTA. La numero 1 al mondo resta Iga Swiatek, mentre tra le italiane Elisabetta Cocciaretto è in top-50. (Sky Sport)

C’è ancora spazio per sorridere

Ora conosciamo la formazione che rappresenterà la squadra spagnola nella fase a gironi della Coppa Davis 2024 che si terrà il prossimo settembre. I selezionati sono Carlos Alcaraz, Roberto Bautista, Pablo Carreño e Marcel Granollers. (LiveTennis.it)

Novak Djokovic e Carlos Alcaraz sono i due finalisti del torneo di Wimbledon maschile 2024: in palio c'è una bella fetta di montepremi, con una differenza di oltre un milione e mezzo tra chi vince e chi perde. (Fanpage.it)

Le favole finiscono sempre sul più bello. Certo, questa seconda volta fa più male. (il manifesto)