Oro e titoli di Stato: l’America di Trump non è più un porto sicuro
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Che gli Stati Uniti, dopo il caos scatenato da Trump con i dazi, non siano considerati più come il Paese economicamente più sicuro al mondo, lo dimostrano due cose accadute recentemente: l’idea di alcune nazioni di riportare a casa una parte dell’oro che hanno nei caveaux della Federal Reserve, e fors’anche dell’impenetrabile Fort Knox, e la fuga dai Treasury Bond, a favore di altre obbligazioni sovrane. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Investire o no «Il 4,5% di rendimento - spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro - fa gola. Ma in un mondo instabile, il rendimento non basta: bisogna capire cosa lo sostiene e, soprattutto, cosa può eroderlo. (Il Sole 24 ORE)
La forte volatilità dei Treasury dal Giorno della liberazione (2 aprile), quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato dazi generalizzati su tutti i Paesi, ha portato gli investitori a interrogarsi sull’entità delle vendite di titoli di Stato Usa da parte degli investitori stranieri con 8.530 miliardi di dollari, ovvero circa il 30% del debito del Tesoro statunitense nelle loro mani, come possibile forma di ritorsione per l’imposizione di dazi mirati e sproporzionati. (Milano Finanza)
In generali, infatti, quando i tassi di interesse sui Titoli di Stato di nuova emissione sono più elevati rispetto a quelli emessi in precedenza, questi ultimi si svalutano sul mercato secondario. I Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro? (FXEmpire)
La Svizzera, con quasi 300 miliardi di dollari di debito americano, fa parte dei 10 maggiori creditori degli Stati Uniti, rileva un approfondimento di RTS, e secondo François Savary, fondatore di Genvil, potrebbe essere uno strumento nei negoziati tra Berna e Washington. (RSI Radiotelevisione svizzera)
La settimana ha visto, ancora una volta, un capovolgimento di fronte sul fronte dei titoli di Stato Usa. (www.altroconsumo.it)
Una delle maggiori sorprese emerse dalle turbolenze dei mercati è stato il forte aumento dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi, nonostante i crescenti timori di una recessione e la ricerca di investimenti rifugio da parte degli investitori. (Morningstar)