Il Governo accelera sul nucleare del futuro, ma dimentica le scorie del passato

I ministri del Governo Meloni (e la premier stessa) accelerano sul nucleare, manifestando grande ottimismo sui tempi e dimenticando il problema delle scorie che non si sa dove stoccare. Quelle prodotte nell’era italiana nucleare, quelle che provengono da settori come industria e medicina e quelle che si produrrebbero se l’Italia scegliesse di nuovo la strada dell’energia dell’atomo, bocciata dai due referendum del 1987 e del 2011 (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Spenta la speranza dopo che il comune di Trino Vercellese ha ritirato la sua autocandidatura, i territori risultati idonei subito dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee predisposta da Sogin si sono subito affrettati a dire che non lo volevano in alcun modo. (Corriere della Sera)

“A seguito della dichiarazione del ministro dell’Ambiente, Pichetto Frattin, sulla procedura per la individuazione di possibili tre siti, di cui uno al Sud, per il deposito delle scorie nucleari, risuoniamo la sveglia per la Regione Basilicata, a distanza di oltre un paio di mesi dal deposito di una specifica interrogazione consiliare. (Potenza News )

In attesa che vi sia la risposta, spero nella prossima seduta consiliare, e che la interrogazione nel frattempo abbia accesso già i fari sulla questione, ho avuto modo di interloquire ieri, durante i lavori del Consiglio, con l’assessore regionale, Laura Mongiello, trasferendo preoccupazione e sollecitando maggiore attenzione. (Sassilive.it)

Gilberto Pichetto Fratin: “Con il nucleare 34 miliardi di risparmi. Legge entro l’anno, produzione dal 2030”

E' una valutazione da fare". "Tutti i giorni produciamo scorie nucleari a bassa e media intensità (industriali ed ospedaliere, n.d.r.), e in questo momento abbiamo 30 e più siti di stoccaggio. (L'Eco di Bergamo)

“Confermiamo di avere dialoghi attivi e continui con il governo a vari livelli. Manteniamo un canale diretto, aperto e trasparente, come è consuetudine per tutte le grandi aziende energetiche del Paese”. (Forbes Italia)

Dopo il grido di allarme del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, che chiede al governo una scelta coraggiosa perché il costo dell’energia è diventato insostenibile per le aziende italiane, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin annuncia che varerà un disegno di legge per il rilancio del nucleare. (La Stampa)