Omicidio Kirillov, arrestato un uzbeko per l’attentato: «Da Kiev soldi e passaporto europeo»

Per saperne di più:
Ucraina

«Sono venuto a Mosca su incarico dei Servizi ucraini». Queste le prime parole, in un video pubblicato dal canale Telegram Baza (di solito vicino alle Forze dell’ordine russe) di un giovane con la barba incolta, lo sguardo basso ed alcuni piccoli ematomi sul viso. Il sospettato dell’omicidio del generale Igor Kirillov e del suo aiutante Ilia Polikarpov è seduto in un pulmino ammanettato ed indossa una giacca a vento nera. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A provocare il decesso è stata l'esplosione di un ordigno piazzato in uno scooter elettrico. Oltre all'ufficiale è morto anche il suo vice. (Corriere della Sera)

Il governo britannico risponde al vice capo del Consiglio di sicurezza ed ex presidente della Russia: "Minacce da gangster" ROMA – Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza ed ex presidente della Russia, ha definito i redattori del quotidiano britannico The Times “legittimi obiettivi militari”. (Dire)

Il Ministero degli esteri russo ha dichiarato che la Russia solleverà la questione dell’assassinio davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 20 dicembre. Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha accusato Kiev di “terrorismo”. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Perché l’uccisione del generale Kirillov è un guaio per Putin

L’assassinio del generale russo a Mosca e la cena a Bruxelles del presidente ucraino con diversi leader europei raccontano di un’Ucraina che, con le buone o con le cattive, continuerà a difendersi. (La Stampa)

I servizi ucraini gli avrebbero promesso 100mila dollari e viaggio in Ue. Sarebbe un cittadino uzbeko il presunto autore dell'attentato che ha ucciso il generale russo Igor Kirillov. (Italia Oggi)

Per i più giovani o per chi ha la memoria corta, “Ali il Chimico” era il soprannome del generale — nonché cugino di Saddam — Ali Hassan al Majid, responsabile di aver fatto uccidere con gas cianidrici tra 50mila e 180mila curdi nel nord dell’Iraq, secondo i giudici di Baghdad, Humans Rights Watch e altre organizzazioni umanitarie. (Fanpage.it)