Sanità, in Gazzetta ufficiale i limiti per medici e infermieri gettonisti. Ecco quanto costeranno
A loro ci si dovrà rivolgere solo in caso di necessità e urgenza e quando fare ricorso al personale di servizio è impossibile, ci saranno tariffe precise e avranno un tetto massimo di ore lavorate settimanali. Con un decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci, arrivano le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri "gettonisti", i professionisti on demand a cui diverse aziende sanitarie fanno ricorso per rispondere alle voragini di organico. (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Arrivano le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri “gettonisti”. Un fenomeno esploso per i medici con la pandemia, precedentemente invece a questo periodo per gli infermieri. (Il Sole 24 ORE)
Gettonisti. Per i medici massimo 85 euro l’ora per il Pronto soccorso, per gli infermieri 28 euro. Le linee guida con limiti per uso e costi (Quotidiano Sanità)
Chi avrebbe mai pensato che la medicina a gettone potesse trasformarsi in un fenomeno così pervasivo e costoso per la sanità pubblica italiana? Eppure, è proprio ciò che è accaduto, con un esborso di 1,7 miliardi di euro che ha messo in ginocchio le casse dello Stato. (La Voce di Rovigo)
Con la tipologia contrattuale a gettone sono stati coperti nelle strutture pubbliche lombarde 28mila turni. (TGR Lombardia)
Secondo le nuove linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale, adottate in attuazione di quanto già previsto nella legge del 26 maggio per l'affidamento a terzi di servizi, la chiamata per medici e infermieristici potrà avvenire solo per necessità e urgenza, in un'unica occasione e senza possibilità di proroga, nel caso in cui non sia possibile ovviare alle carenze del personale sanitario. (QuiFinanza)
Ora con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale arrivano le linee guida del ministero della Salute con le “specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici e infermieristici da affidare a terzi in caso di necessità e urgenza da parte delle aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare la grave carenza di organico del personale sanitario”. (Sanità24)