Meloni e Schlein, stoccate dall’Umbria. “Tifi contro gli italiani”, “Copri i tuoi disastri”

PERUGIA — Il cuore dell’Umbria come un campo da ping pong di cinque chilometri. Due microfoni come due racchette. Giorgia Meloni ed Elly Schlein si stuzzicano a distanza ai comizi finali delle regionali. Mezz’ora di stoccate e repliche, a raffica, quasi in contemporanea. Comincia la premier, che chiede alla leader del Pd di pronunciarsi sul voto a Raffaele Fitto come vicepresidente della commissi… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Poco meno di quaranta minuti per celebrare i suoi anni al governo, ribadire che sulla questione migranti non intende cambiare rotta e attaccare a testa bassa il centrosinistra. La sfida è tra la candidata di centrodestra Donatella Tesei e quella di centrosinistra Stefania Proietti. (Today.it)

Meloni: "Non ho limiti di resistenza, con il consenso nulla può farci mollare. Risponderemo all'odio con i risultati" (AGI - Agenzia Italia)

Ma parla più che altro - niente Musk e niente Trump, anche se a un certo punto la premier si precipita nel retropalco e tutti a dire: «L’ha chiamata il presidente degli Stati Uniti? Ma quale dei due: Donald o Elon?» - dei giudici e della sinistra. (ilmessaggero.it)

Rush finale in Umbria: Meloni contro Schlein. E punta su Bandecchi

Dal palco, il presidente del Consiglio non si è risparmiata e ha parlato per 40 minuti, senza eludere alcun argomento cruciale delle ultime settimane politiche, a partire dagli scontri in corso nell'Unione europea per la nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione. (il Giornale)

«L'Umbria è ripartita - dice in un Auditorium San Francesco gremito per l'evento conclusivo della campagna elettorale - e non deve essere fermata». Donatella Tesei corre per la riconferma. (il Giornale)

Ma il sindaco di Terni, arruolato dalla destra per non perdere le regionali umbre, si presenta in maniche di camicia alle porte della chiesa sconsacrata di San Francesco al prato. I numeri non sono clamorosi circa quattrocento persone dentro e qualche decina sul sagrato, ma Giorgia Meloni definisce la location «il posto più bello in cui abbia fatto un comizio». (il manifesto)