Pensioni, rivalutazione e Corte Costituzionale, cosa hanno perso i pensionati e che arretrati devono avere
Oggi c’è un argomento che interessa davvero da vicino l’opinione pubblica. Questo argomento si chiama rivalutazione delle pensioni. Come ogni anno di questi tempi l’argomento diventa virale. Perché i pensionati iniziano a guardare al 2025, ovvero al rateo di pensione di gennaio per vedere di quanto salirà il loro trattamento dopo il consueto adeguamento al tasso di inflazione. In materia le polemiche sono davvero tante. (Pensioni e Fisco)
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I pensionati stanno già iniziando a fare i conti con che genere di aumento dovranno ricevere a gennaio. E le pensioni aumenteranno in maniera meno elevata rispetto a gennaio 2022 e gennaio 2023. (InvestireOggi.it)
La questione è tornata d’attualità per due motivi principali: in primo luogo, perché si prevede che il tasso di inflazione applicato dall’INPS per il 2025 sarà dell’1,6%; in secondo luogo, per il dibattito politico in corso, con le opposizioni che accusano il governo di preparare tagli, mentre la Premier Giorgia Meloni ha rassicurato che nessuna pensione sotto una determinata soglia sarà soggetta a riduzioni della rivalutazione. (InvestireOggi.it)
RIVALUTAZIONI PENSIONI: LA CORTE COSTITUZIONALE ESAMINERA’ IL BLOCCO DELLA RIVALUTAZIONE Il rinvio alla Corte Costituzionale della questione sul blocco della rivalutazione delle pensioni, avvenuto su iniziativa della Corte dei Conti della Toscana, rappresenta un evento di grande rilevanza sotto il profilo giuridico e sociale. (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia)
Questo modello, che si è dimostrato efficace per garantire un adeguamento più equo delle pensioni, potrebbe subire ulteriori modifiche, soprattutto per quanto riguarda le pensioni di importo più elevato. (InvestireOggi.it)
La nostra testa è sempre affollata di pensieri. Attraverso gli ultimi tagli hanno tolto ben 40 mila euro a testa sulla pensione. (InvestireOggi.it)
Dubbi sulla legittimità del blocco della rivalutazione pensionistica: in attesa della decisione della Corte Costituzionale, potrebbero esserci risarcimenti per i beneficiari dei trattamenti più alti. La Corte dei Conti della Toscana, attraverso un a recente ordinanza, ha infatti sollevato un’eccezione di costituzionalità riguardo al blocco della rivalutazione anti-inflazione delle pensioni più alte, una misura introdotta da tempo e modificata, da ultimo, dalla Legge di Bilancio 2023. (La Legge per Tutti)