Furto di dati, no del gip all’arresto di Pazzali: «Ruolo marginale, Gallo lo estrometteva dalla gestione». Chi sono i quattro ai domiciliari

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Corriere Milano INTERNO

In tutto sono quattro gli arrestati nell’inchiesta sul furto di informazioni da banche dati di rilevanza strategica pubblica e tra essi (come si era intuito già venerdì), non figura il presidente di Fondazione Fiera Milano. Pazzali, di cui il gip Fabrizio Filice ha respinto la richiesta di arresto perché – come ora si comprende – «Pazzali, socio di maggioranza della agenzia Equalize, riveste un ruolo visibilmente più marginale nella organizzazione. (Corriere Milano)

Su altre fonti

Sono ben 108.805 gli atti giudiziari o addirittura classificati Aisi, l’agenzia interna degli 007, e quindi coperti da segreto di Stato, finiti nelle compravendite della Babele informatica. Una falla spaventosa scoperta da due anni con gli inquirenti di Varese che da giugno chiamano le vittime per ricostruire la ratio dei dossieraggi. (La Stampa)

Gallo ha svolto un ruolo importante nelle operazioni investigative per contrastare i sequestri di persona che si verificavano nella regione, uno dei metodi principali di finanziamento per i clan 'ndranghetisti in quel tempo. (Gazzetta del Sud)

Con più di quaranta encomi alle spalle, terminò la sua carriera ufficiale nella polizia di Stato nell'anno dell'Expo a Milano, il 2015, al vertice del commissariato di polizia «Rho/Fiera». (il Giornale)

Poi con il passare degli anni sono arrivate le minacce esterne, cioè gli hacker, ora quelle interne, come l'abuso di credenziali di accesso ai sistemi informativi. Eccola la nuova frontiera del crimine, si chiama scambio dati. (L'HuffPost)

E ci sono anche alcuni pugliesi coinvolti nell'inchiesta che vede in tutto 60 persone indagate e che ieri è sfociata nell'arresto di sei persone, tra attuali ed ex appartenenti alle forze dell’ordine, hacker e consulenti informatici, destinatarie di misure cautelari nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano insieme alla Dna. (quotidianodipuglia.it)

Stando alle parole riportate nelle intercettazioni di Nunzio Samuele Calamucci, arrestato e uno dei presunti capi dell'associazione per delinquere che avrebbe creato report con dati riservati, "attraverso il sistema di dossieraggio illecito da lui congegnato" il "gruppo" sarebbe stato "in grado di 'tenere in mano' il Paese". (QUOTIDIANO NAZIONALE)