Scontro toghe-governo. L’Anm: "C’è aria pesante". La Lega: i magistrati lavorino
Il Ddl costituzionale sulla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti approderà in Aula a Montecitorio il prossimo 26 novembre, e già governo e Associazione nazionale magistrati intensificano lo scontro. "In attesa delle riforme peggiorative dell’attuale assetto, si prova a impaurire i magistrati", denuncia il sindacato delle toghe. Il tema della separazione delle carriere – da sempre controverso – risulta incandescente dopo l’offensiva dell’esecutivo contro le mancate convalide dei trattenimenti dei richiedenti asilo da "Paesi sicuri": sicuri per il governo ma non secondo la Corte Ue. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
Ma una tensione di livello superiore. Non l'ennesimo capitolo di uno scontro tra governo e toghe iniziato 30 anni fa. (L'HuffPost)
Un'assemblea convocata «con urgenza» (relativa, visto che la convocazione è di venerdì, e l'appuntamento è per martedì 5) dalla giunta esecutiva dell'Anm emiliano-romagnola. Per manifestare solidarietà ai giudici bolognesi che, secondo l'Associazione nazionale magistrati (alla conferenza stampa ci sarà anche il presidente nazionale, Giuseppe Santalucia, nella foto), sarebbero stati messi nel mirino per una sentenza sgradita al governo, con tanto di «vita privata» passata al setaccio. (il Giornale)
“Di fatto governo e maggioranza hanno messo i carrarmati davanti alla magistratura e sono pronti a far fuoco”. Si esprime così Ilaria Cucchi, senatrice del Gruppo Misto-Avs e vicepresidente della Commissione Giustizia, sullo scontro in atto tra l’Associazione Nazionale Mafistrati e il Governo. (Estense.com)
La Giunta dell’Anm è tornata a ribadire che i magistrati non sono al servizio del governo di turno e il presidente … (Il Fatto Quotidiano)
Lanciato due giorni fa, l’appello ha già raccolto oltre 150 firme, tra cui quelle di magistrati noti come Vittorio Borraccetti, Gian Carlo Caselli, Beniamino Deidda, Gabriella Luccio… (la Repubblica)
Magistrati in rivolta per «l'aria pesante che si respira» nei loro confronti negli ambienti del governo e della maggioranza. (Italia Oggi)