Scommesse calciatori, Sandro Tonali: «Andavo in un bar in zona San Siro e versavo fino a 25.000 euro in contanti a un tale Tommy»

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Corriere Torino SPORT

Le scommesse viaggiavano come se in ballo ci fossero soldi del monopoli, su qualsiasi sfida, dal basket al tennis; tant’è che, a un certo punto, Tommaso De Giacomo, uno degli indagati, si lamenta con Fagioli delle puntate di Bellanova: «Nico, c’è Raoul che rompe... io non è che voglio fare il pignolo però... non ho voglia di fare discussioni, ma una sola gliene posso pagare». Il talento dell’Atalanta e della Nazionale — si legge nell’annotazione della Guardia di finanza — «aveva giocato 20 mila euro sulla vittoria della tennista Martina Trevisan», all’Open di Miami, nel marzo 2023, «mentre De Giacomo aveva impostato come importo massimo di giocata 10 mila». (Corriere Torino)

Ne parlano anche altri media

Da Ford Fiesta e Renault Clio a Porsche Cayenne, Ferrari Portofino e Lamborghini Huracan in un giro d'orologio. (La Gazzetta dello Sport)

Parole che gettano luce ulteriore, sull'immagine diventata - ormai da mesi - il simbolo del calvario che ha attraversato il centrocampista ora alla Fiorentina. (RaiNews)

Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare” Fagioli, coinvolto nuovamente nel caso scommesse, affida le sue parole ad un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram: “Ho pagato il mio debito con la giustizia. (Il Sole 24 ORE)

Con il passare dei giorni il nuovo caso scommesse che ha coinvolto 12 giocatori di Serie A si arricchisce di dettagli e di particolari che testimoniamo come le puntate fossero moto alte e continue e dalle chat, sottolineano i finanzieri della sezione di pg della Procura di Milano, "si evince l’entità delle somme di denaro incassate abitualmente da De Giacomo". (SportMediaset)

"E' clamoroso, scandaloso, che il ministro dello Sport Abodi faccia una reprimenda morale ai ragazzi sportivi professionisti che giocano d'azzardo e negli stessi giorni si faccia promotore dell'abolizione del sacrosanto divieto di pubblicità che era stato sancito dal decreto dignità del 2018. (Sportmediaset)

Trentuno anni e sei mesi. È la richiesta di condanna complessiva emessa dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Federico Manotti, nel processo che vede alla sbarra - con il rito immediato - Roberto (detto Chicco) Sechi, Giovanni Bizzarro e Fabio Praticò. (Il Giornale d'Italia)