"Macron è il responsabile dello stallo politico, i socialisti fanno bene a togliergli alibi"
“Olivier Faure è stato chiaro: non propone in nessun caso un governo di coalizione con la destra. Sta cercando di dimostrare che la sinistra non è responsabile dello stallo”. Tra Faure, segretario del Partito socialista, e Mélenchon, leader degli “indomiti”, negli ultimi giorni sono aumentati gli attacchi reciproci. I socialisti, come verdi e comunisti, sono stati ricevuti da Macron all’Eliseo nelle consultazioni per il nuovo governo dopo la caduta del centrista Barnier: il capo dello Stato domani annuncerà il nome del nuovo premier. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nel corso della riunione all’Eliseo tra i partiti che potrebbero garantire un sostegno repubblicano – una partecipazione diretta o un impegno a non votare la censure , la sfiducia – il presidente francese ha voluto scandire il ritmo di una discussione che avrebbe potuto richiedere tempi lunghissimi. (Il Sole 24 ORE)
Ma l’inquilino dell’Eliseo resta in un cul de sac. La grande ammucchiata, che lui chiama governo provvisorio (di salvezza nazionale) con tutti dentro – fuori le ali estreme la sinistra di Mélenchon e la destra di Marine Le Pen, non lo porterà lontano. (Secolo d'Italia)
(Adnkronos) – La nomina del nuovo primo ministro avverrà domani. Ieri, a margine di una riunione all’Eliseo con i leader di partito, il presidente francese aveva annunciato che avrebbe nominato il nuovo capo di governo “entro 48 ore”. (OglioPoNews)
Emmanuel Macron si recherà in Polonia domani e la nomina avverrà "al suo ritorno" alla fine della giornata, ha aggiunto la fonte. Ieri, a margine di una riunione all'Eliseo con i leader di partito, il presidente francese aveva annunciato che avrebbe nominato il nuovo capo di governo "entro 48 ore". (Adnkronos)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Macron ha radunato i leader dei principali partiti politici del Paese nel suo ufficio nel tentativo di definire le condizioni per un nuovo governo che possa evitare di perdere, nel caso di un voto di sfiducia, in Parlamento. (Italia Oggi)