Papa Francesco in Belgio incontra re Filippo e la regina Mathilde
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Papa Francesco in Belgio incontra re Filippo e la regina Mathilde Bruxelles, 27 set. Papa Francesco, nel secondo giorno della sua visita in Belgio, dopo aver celebrato la messa in privato, nel palazzo della Nunziatura di Bruxelles, si è recato al Castello di Laeken per incontrare i reali. Al suo arrivo, una guardia d'onore a cavallo lo ha accompagnato fino all'ingresso principale. Dopo le foto ufficiali con re Filippo Leopold Lodewijk Maria e la Regina Mathilde d'Udekem d'Acoz, c'è stato un incontro privato e lo scambio dei doni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri media
Dal 1968, l’Università Cattolica di Lovanio è divisa in due entità. La Katholieke Universiteit Leuven, di lingua fiamminga, e l’Universitè Catholic de Louvain, di lingua francese, e la seconda è stata insediata in una nuova cittadella, Louvain-la-Neuve. (ACI Stampa)
Dalle teste coronate a quelle canute, dai troni alle sedie a rotelle, dallo sfarzo del Castello reale di Laeken, il “Buckingham Palace del Belgio”, ad una piccola “casa” di metà ’800 a più piani, la Home Saint-Joseph, dedita all’accoglienza di anziani malati poveri o a basso reddito, con le mura colorate, i pavimenti in legno e l’odore di minestra appena cucinata. (Vatican News - Italiano)
Il mandato di Papa Francesco per la Chiesa in Belgio consiste, nel suo classico stile, in tre parole: evangelizzazione, gioia e misericordia. E sottolinea che il processo sinodale deve essere “ritorno al Vangelo” non avere come obiettivo qualche riforma alla moda. (ACI Stampa)
Seconda tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Belgio. Una preghiera per “i responsabili delle Nazioni” di tutto il mondo, perché guardando al Belgio e alla sua storia, ne traggano insegnamento, le parole del Pontefice sottolineando inoltre che gli abusi sono “la vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono, risolvere il problema degli abusi contro i minori”. (TV2000)
Eppure le parole di giovedì 26 settembre di Papa Francesco appena arrivato in Lussemburgo indicano l’unica soluzione possibile: «oneste trattative» e «onorevoli compromessi». E non ci sarà da stupirsi se qualcuno arriverà ad additarlo al disprezzo, ingenuo o addirittura complice, marchio di infamia sulla veste bianca solo perché ha chiesto di negoziare la pace in Ucraina e in Medio Oriente e di trovare un compromesso. (L'Eco di Bergamo)
Dopo aver preso un espresso nel bar vicino alla casa dell'arcivescovo di Lussemburgo, due giorni fa, anche stamattina Papa Francesco - uscendo dalla nunziatura - ha deciso di fare tappa in una parrocchia di Bruxelles per prendersi una tazza di caffè coi barboni. (ilmessaggero.it)