Attacco al forziere valutario di Putin: un'offensiva finanziaria di cui nessuno conosce le conseguenze (di C. Paudice)

Altro che l'esclusione dal circuito di messaggistica per i pagamenti internazionali denominato Swift, l'opzione nucleare - che molti non esitano a paragonare a una dichiarazione di guerra - messa sul tavolo da Stati Uniti e Unione Europea è l'attacco al forziere di Vladimir Putin, il bottino di 630 miliardi di dollari in riserve valutarie che il Cremlino ha accumulato nel corso degli ultimi anni in vista di un conflitto militare al quale, è evidente, si era preparato da tempo

(L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Sia l'esclusione, benché selettiva, dal circuito Swift delle banche russe sia il blocco dei rapporti con la banca centrale sono state misure finalizzate a rendere Mosca un paria sui mercati finanziari globali (Il Sole 24 ORE)

Il Brent con consegna a. maggio è scambiato a 111,39 dollari con un aumento del 6,12%. La Borsa di Mosca resta chiusa. La guerra fra Russia e Ucraina continua a incidere anche sull’andamento dell’economia globale. (Sky Tg24 )

Il rublo ha toccato il minimo storico perdendo un terzo del suo valore nonostante la Banca centrale russa abbia piu' che raddoppiato il tasso di riferimento Anche ieri la Borsa e' rimasta chiusa per tutta la seduta, per evitare il crollo delle quotazioni. (Il Sole 24 ORE)

Nonostante queste misure drastiche sarà però difficile per il Cremlino evitare quello che probabilmente si rivelerà uno shock finanziario senza precedenti per il paese, escluso dal sistema di pagamenti digitali Swift, quasi isolato dal mondo e dal quale molte grandi aziende straniere sono ormai fuggite o stanno per farlo. (Notizie Geopolitiche)

Le sanzioni. Giornata campale quella di ieri per l’economia e la finanza della Russia, stretta nella morsa delle sanzioni occidentali. (Il Fatto Quotidiano)

Ora, però, per un biglietto verde ci vogliono più di cento rubli (120 rubli il picco di ieri) Invero, è dal 2014 che la valuta russa subisce i contraccolpi delle tensioni geopolitiche legate alla questione ucraina. (Il Manifesto)