Election Day: una nuova America? Un resoconto da parte di chi ha seguito la campagna elettorale
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L’election day ha determinato una vittoria nettissima di Donald Trump, candidato del Partito Repubblicano, che ha vinto sia tutti gli Swing States, sia il popular vote. L‘esito era prevedibile, se si pensa che, in tutti i sondaggi, gli Americani, con una larga maggioranza di oltre il 60% disapprovavano la presidenza Biden, e ritenevano che il Paese andasse nella direzione sbagliata. Le ragioni che hanno determinato la vittoria di The Donald sono a mio parere le seguenti. (Il Piccolo Faenza)
La notizia riportata su altri giornali
Sarebbe fin troppo facile sparare a zero contro l’entrante amministrazione Trump, accodandosi ai grandi giornali della stampa americana che già hanno lanciato l’allarme sui disastri che essa provocherà. (Il Fatto Quotidiano)
Se solo gli europei avessero reagito alla vittoria elettorale di Donald Trump, nel 2016, rafforzando la propria sicurezza nazionale, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti, e rilanciando lo sviluppo tecnologico e commerciale, oggi l’Europa non si ritroverebbe alle strette in questi settori. (Corriere della Sera)
«Trifecta», la tripletta costituzionale, dà al prossimo presidente pieno controllo. Quanto reggeranno i pesi e contrappesi del sistema americano? Per ora il vincitore, che ha dalla sua pure la Corte Suprema, si porta avanti: progetta epurazioni di generali non allineati e distribuisce incarichi a figure poco inclini al compromesso come Elon Musk al Dipartimento per l’efficienza o la governatrice che sparò al cane disobbediente Kristi Noem alla Sicurezza interna. (Corriere TV)
Autocrati, dittatori o presidenti democratici, ma tutti espressioni dell’Uomo forte, saldamente al potere da svariati anni o tornati alla guida della nazione dopo un’interruzione. (Panorama)
Getting your Trinity Audio player ready... La politica protezionistica di Trump può essere un problema per le aziende italiane? La lettura dell'esperto di Economia Ubaldo Livolsi (Dire)
Votare per Donald Trump questa volta ha significato molto più di un semplice dito medio rivolto all’élite, come 8 anni fa. Ora, le ondate di voto hanno creato uno Stalingrado per la sinistra da Marx a Pol Pot a Obama. (Nicola Porro)