Come la vittoria di Trump può mettere a rischio le specie protette degli Stati Uniti

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca come 47° Presidente degli Stati Uniti potrebbe compromettere la biodiversità in maniera irreversibile. Non è la prima volta che accade: con l’Endangered Species Act aveva già depotenziato le tutele alla fauna selvatica. A fare le spese di questa politica sono sia gli animali che le persone. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca come 47° Presidente degli Stati Uniti potrebbe compromettere la biodiversità in maniera irreversibile, e a farne le spese non saranno solo le specie animali, ma anche gli esseri umani, un "effetto farfalla" che di cui la scienza sta scoprendo la portata negli ultimi anni. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre fonti

Gli importatori di prodotti energetici europei hanno la possibilità di ridurre gli acquisti di GNL e greggio USA, poiché l’uso complessivo di gas resta debole, mentre le forniture di greggio da venditori alternativi sono abbondanti (Energia Oltre)

Che l’azione sul clima non sarebbe a probabilmente al centro dei programmi del 47esimo presidente degli Stati Uniti lo si era compreso già prima del risultato delle elezioni che ha sancito il ritorno alla Casa Bianca del climatoscettico Donald Trump (LifeGate)

Ma senza ombra di dubbio, l’altro aspetto da non sottovalutare, è il fronte economico e delle scelte sulla transizione ecologica. TERMOLI. Da qui al 20 gennaio 2025 ci sarà la transizione tra le presidenze Biden e Trump. (Termoli Online)

Gli esperti: non si può tornare indietro. Dopo il voto, la paura corre sul clima

La Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop29, comincerà la settimana prossima a Baku, in Azerbaigian. Improbabile che gli Usa annuncino già cambiamenti di rotta. (Tiscali Notizie)

La (quasi) promessa elettorale di abolire incentivi … Incertezza e rischi sul fronte normativo e su quello commerciale. (Il Fatto Quotidiano)

«In ogni caso bisogna andare avanti; la finestra temporale per limitare a 1,5°C il riscaldamento globale si sta chiudendo. E l’accordo di Parigi si è dimostrato resiliente, più forte delle politiche dei singoli Stati»: ha scritto su X l’economista Laurence Toubiana, che nel 2015 fu negoziatrice proprio di quell’accordo che Donald Trump aveva avversato non appena eletto nel 2016. (il manifesto)