Fiori, preghiere e una lettera per Mamadi: “Per noi eri già un angelo, non dimenticheremo mai il tuo sorriso”

Mazzi di fiori, candele, un peluche, una preghiera in arabo e una lettera lasciata dai colleghi del Carrefour, dove lavorava come portinaio e addetto alla sicurezza: all'indomani dell'omicidio di Mamadi Tunkara, sul luogo del delitto in via Tiraboschi il clima è ancora surreale. Un fatto di sangue senza precedenti nel centro cittadino, in pieno giorno, a poche centinaia di metri da un villaggio natalizio che ancora tiene viva l'atmosfera delle feste: Bergamo si è svegliata nello sgomento, tra mille domande senza risposta e un profondo senso di ingiustizia. (BergamoNews.it)

La notizia riportata su altri media

«La persona è stata riconsegnata alle autorità italiane perché trovata senza documenti regolari in Svizzera – ha detto il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota – La prassi prevede infatti la riconsegna al Paese di provenienza per chi viene trovato in territorio elvetico senza permessi validi». (varesenews.it)

L’arma del delitto: un coltello da cucina in ceramica Alle 11.15 di sabato mattina i camici bianchi della polizia scientifica della Questura fanno la loro comparsa davanti al civico 22 di via Paglia, non distante dall’incrocio con via Paleocapa. (L'Eco di Bergamo)

Il suo ex fidanzato, Sadate Djiram, 28 anni, richiedente asilo del Togo in Italia dal 2024, incensurato, era geloso e ha voluto «vendicarsi». La gelosia per una donna contesa dietro alla morte di Mamadi Tunkara, il vigilantes ucciso a Bergamo il 3 gennaio. (leggo.it)

“Sì ho ucciso io Mamadi Tunkara, ero geloso”: il 28enne fermato a Chiasso confessa di aver accoltellato a morte il vigilante

E via con degli insulti reciproci. Pochi istanti dopo Mamadi Tunkara è stramazzato a terra, ucciso con diverse coltellate. (L'Eco di Bergamo)

C'è la gelosia alla base dell'omicidio di Mamadi Tunkara, il vigilante gambiano di 36 anni ucciso ieri a coltellate a Bergamo. A chiarirlo il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota durante una conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio in questura: "Il movente è la gelosia per una donna", ha chiarito la procuratrice. (La Repubblica)

– Alla fine, stroncato dalle ore di interrogatorio e dalle domande pressanti del magistrato e dei poliziotti della Questura di Bergamo, e dalle prove che lo inchiodavano alle sue responsabilità, lo ha ammesso: “Sì, ho ucciso io Mamadi Tunkara”. (IL GIORNO)